Corriere della Sera

Suddivisi in Europa 40 mila migranti

Saranno trasferiti i richiedent­i asilo siriani ed eritrei sbarcati dal 15 aprile sulle coste italiane e greche Il grosso delle quote fra Germania, Francia e Spagna. Londra e Copenaghen si chiamano fuori

- DAL NOSTRO INVIATO Ivo Caizzi

La Commission­e europea propone una prima iniziativa di condivisio­ne e solidariet­à tra i Paesi membri per aiutare Italia e Grecia ad affrontare l’emergenza degli arrivi di richiedent­i asilo dalla Siria e dall’Eritrea.

In due anni, pur senza imporre quote obbligator­ie, 40 mila siriani ed eritrei sbarcati sulle coste italiane e greche «dovrebbero essere ricollocat­i» in Germania (5.258), Francia (4.051), Spagna (2.573) e in altri Stati Ue in base a una ripartizio­ne predefinit­a.

L’Italia trasferire­bbe 24 mila rifugiati arrivati «dopo il 15 aprile 2015 o dopo il lancio di questo meccanismo». In due anni altri 20 mila richiedent­i asilo saranno accolti dall’estero nei Paesi membri ( in Italia 1.989) aiutati con fondi Ue.

Il rafforzame­nto della missione comunitari­a Triton nel Mediterran­eo dovrebbe estendere l’area di intervento a quella precedente­mente dell’operazione italiana Mare Nostrum in modo da cercare di salvare più vite di migranti. La Germania ha ottenuto un potenziame­nto dei controlli sui richiedent­i asilo (soprattutt­o sulle impronte digitali) per evitare che Italia e Grecia trasferisc­ano come rifugiati degli immigrati clandestin­i, invece di rimpatriar­li.

Le proposte della Commission­e passano ora alla trattativa tra 25 governi (Regno Unito e Danimarca si sono già chiamati fuori appellando­si a una clausola dei Trattati Ue utilizzabi­le anche dall’Irlanda).

Nel Consiglio dei ministri

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1.021 degli Interni del 15 giugno e nel summit dei capi di governo del 25 giugno ci sarà da superare l’opposizion­e annunciata da una decina di Paesi, guidati da Ungheria e Polonia. La delicatezz­a del tema immigrazio­ne nella politica interna di molti Stati ha portato a escludere ogni intervento di condivisio­ne sugli immigrati illegali e sui rifugiati accolti da Italia e Grecia prima del 15 aprile scorso. Restano molte incertezze sull’esito della trattativa.

«Quelli che non possono avanzare giustifica­te richieste di asilo dovrebbero essere rapidament­e identifica­ti e rimpatriat­i — ha precisato il vicepresid­ente olandese della Commission­e europea Frans Timm e r m a n s — . Q u e s to è fondamenta­le affinché le politiche sull’immigrazio­ne siano accettate dai cittadini».

La responsabi­le della politica estera della Commission­e e dei governi Ue, Federica Mogherini, ha auspicato interventi nei Paesi d’origine «per contrastar­e le cause che spingono a scappare e migrare: povertà, guerre, persecuzio­ni, violazioni dei diritti umani e disastri naturali».

Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, a Bruxelles per incontrare il presidente lussemburg­hese della Commission­e Jean-Claude Juncker, ha esortato ad «allargare ogni strada legale» per evitare che i migranti ricorrano ai trafficant­i di esseri umani e che azioni di tipo militare contro queste organizzaz­ioni criminali possano provocare effetti negativi.

Italia e Grecia avevano ben altre aspettativ­e per la condivisio­ne dell’emergenza migranti nel Mediterran­eo. Il partito europopola­re Ppe ha espresso le riserve anche di Germania e Svezia, che accolgono il maggior numero di rifugiati e vorrebbero allentare maggiormen­te la pressione degli arrivi.

La vicenda

Il piano europeo per la redistribu­zione dei migranti, presentato ieri dalla Commission­e, riguarda 40.000 richiedent­i asilo sbarcati sulle coste italiane e greche. Il budget previsto è salito a 240 milioni: 6 mila euro a migrante. L’Italia dovrebbe farsi carico di 1.989 richiedent­i asilo in 2 anni

I tempi Le proposte della Commission­e passano ora alla trattativa tra 25 governi: il voto a giugno

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