Corriere della Sera

Lupi: il centrodest­ra unito deve impedire la nascita del Partito della Nazione

- Andrea Garibaldi agaribaldi@corriere.it

candidati del Partito democratic­o, a vincere le rispettive sfide.

Difficile dire se Berlusconi ci creda o se il suo è soltanto il tentativo di sottrarre dall’astensione quel pezzo di elettorato moderato che ha abbandonat­o Forza Italia negli ultimi due anni. Sta di fatto che, come nella migliore tradizione della «casa», il numero uno degli azzurri alza l’asticella oltre i confini dell’immaginabi­le. E lo dice, senza giri di parole, a Padova: «Se Renzi perderà in tre Regioni» — e cioè in Liguria, Veneto e Campania — «allora dovrà dimettersi».

Chi lo ascolta non ha bisogno nemmeno di andarsi a ripescare

Maurizio Lupi, 55 anni, è capogruppo di Area popolare alla Camera dall’8 aprile scorso

Dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014 è stato ministro delle Infrastrut­ture del governo Letta, carica riconferma­ta nel governo Renzi da cui si è dimesso il 20 marzo per le polemiche relative all’inchiesta «Grandi opere», pur non essendo indagato di cittadinan­za: ogni euro va utilizzato per creare lavoro».

Per Renzi sarebbe Berlusconi l’avversario ideale?

« Gli avversari ideali per Renzi sono Salvini o Grillo, non credibili come leader di governo. Per questo tutti assieme, Berlusconi compreso, dovremmo impedire la nascita di un Partito della Nazione omnicompre­nsivo».

Nunzia De Girolamo afferma che dopo le regionali dovete uscire dal governo.

« Usciremo quando sarà compiuta la missione di cambiare il Paese. E diventerem­o l’alternativ­a a Renzi».

Sulle unioni civili ci sarà scontro?

«L’urgenza è sostenere le famiglie. Le unioni civili non sono una priorità. Le nostre condizioni restano: più diritti individual­i, no all’equiparazi­one al matrimonio, no alle adozioni, no alla reversibil­ità delle pensioni».

Dopo le sue dimissioni dal ministero, nessuno di Area popolare l’ha sostituita al governo.

«Con buona pace di chi ci descrive come occupatori di poltrone! Ci interessa portare il governo in direzione dei cambiament­i in cui crediamo. Consideria­mo i ministri in funzione di questo, non abbiamo fretta».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy