Gli equilibri
si potranno misurare agevolmente sconfitte e vittorie».
Tanto è vero che voi e il Pd non siete alleati in nessuna delle 7 regioni in cui si vota.
«Io penso che se avranno successo, ad esempio, Stefano Caldoro in Campania, Claudio Ricci in Umbria e Giovanni Toti in Liguria, il governo ne uscirà rafforzato».
Sarebbero tre sconfitte per Renzi.
«Sarebbe un altro segnale che il governo non è un monocolore Pd, aumenterebbe il nostro peso e quello delle nostre battaglie liberali».
Se viceversa Renzi vincesse in 6 regioni su 7, sarebbe una vostra sonora sconfitta?
«Una pesante sconfitta del centrodestra, che non in tutte le regioni è unito, e dovremo allora valutare il risultato ottenuto dalla proposta innovativa di Area popolare».
In Liguria e Umbria siete alleati con la Lega, dopo aver espresso rifiuto per gli estremismi. Il programma Piuttosto che aspettare un leader si dovrebbe smettere di parlare di «tradimenti» e partire da un programma comune Con il successo di Toti, Caldoro o Ricci il governo si rafforzerebbe, sarebbe un altro segnale che non è un monocolore
«È Salvini che, dopo aver detto “nessuna alleanza con Ncd”, si è accodato sul candidato di Forza Italia in Liguria e su Ricci, nostro candidato, in Umbria».
Fitto ha creato i conservatori-riformatori, Berlusconi vuole dare vita ai Repubblicani. Troppa folla nel centrodestra?
«Fitto capisce ora ciò che noi abbiamo capito venti mesi fa: con Forza Italia, che è solo il ricordo di un passato glorioso, non si va lontano».
Per essere alternativi a Matteo Renzi bisognerà trovare l’unità. Ci vuole un leader?
«Piuttosto che aspettare un leader, si dovrebbe smettere di parlare di “tradimenti”, come fa Berlusconi, e partire da un programma comune».
Sarete promotori di questo programma?
«Noi abbiamo cominciato condizionando l’azione di governo, e e rifuggendo i populismi. Ad esempio, niente reddito