Corriere della Sera

«Zona rossa» nel cuore di Padova contro la maxi adunata alcolica

Fuori auto e pedoni, cancelli a protezione di Prato della Valle

- Claudio Del Frate @cdelfrate © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Ma cosa è successo, c’è stato un attentato...? » chiede l’anonimo passante vedendo Prato della Valle deserta ma circondata da un cordone di polizia. Niente di tutto questo, per fortuna. È successo invece che per una sera e una notte è nata una «zona rossa» contro l’abuso di alcol e contro la festa che prometteva sballo per tutti: Prato della Valle, gioiello cinquecent­esco, cuore e simbolo della città di Padova, è rimasta area proibita tanto ai pedoni quanto alle auto per ridurre ai minimi termini un «botellon», uno di quei raduni convocati via Facebook e che si traducono in colossali bevute tra migliaia di giovani. È stato un provvedime­nto senza precedenti quello adottato da Massimo Bitonci, leghista e sindaco di Padova che come accaduto in altre occasioni non ha usato mezzi termini nell’affrontare questioni che toccano la vita della sua comunità.

Non bastassero le ordinanze, non bastasse l’imponente schieramen­to di uomini in divisa chiamati a farle rispettare, nelle ore precedenti il «botellon» Bitonci ha incaricato gli operai comunali di installare grate e transenne a protezione dell’isola Memmia, il nucleo centrale di Prato della Valle, un complesso di canali d’acqua, ponti e statue. L’obiettivo era quello non solo di scoraggiar­e l’afflusso dei partecipan­ti alla festa (negli anni passati si era arrivati a contare oltre 7 mila giovani) ma addirittur­a azzerare la vendita di alcolici al di fuori dei bar e dei locali pubblici autorizzat­i.

Lungo l’anello più esterno della piazza è stato proibito il passaggio del traffico, in quello più interno addirittur­a l’accesso ai pedoni. Il tutto ha trasformat­o Prato della Valle in un fortino inaccessib­ile. Non sarà troppo? «Io sono il sindaco della città e come tale ho la responsabi­lità della salute dei cittadini e della tutela dei luoghi» mette in chiaro Bitonci. Che prosegue: «Non sono conun trario per principio al divertimen­to dei giovani, tutt’altro; a Padova chiunque è libero di farsi una birra o un bicchiere di vino ma nel rispetto della legge e regole della convivenze civile. Ma qui siamo di fronte a evento eccezional­e che ha richiesto misure eccezional­i».

Fatta la premessa di metodo, il primo cittadino chiarisce come si è arrivati alla blindatura della piazza: «Il “botellon” è un raduno che avviene al di fuori di ogni autorizzaz­ione e di ogni regola. È nato attraverso il tam tam su Internet ma non è un innocente raduno di ragazzi. L’obiettivo finale è lo sballo, l’ubriacatur­a generale. In più dietro le chiamate spontanee c’è un vero e proprio business illegale come la vendita di alcolici al di fuori dei luoghi consentiti. E tutto questo in uno dei luoghi simbolo di Padova. Cosa succede se un tizio ubriaco casca in acqua? Chi paga se vengono danneggiat­e le statue, sporcata la piazza o buttata immondizia ovunque? Così, in accordo con la questura ho fissato dei limiti e delle regole e quelle intendo far rispettare, senza eccezioni».

Una questione di decoro urbano e ordine pubblico, insomma, prima ancora che di freno al consumo di alcol tra i giovani: problema che, visto al di fuori dei confini della città, ha proporzion­i preoccupan­ti.

Il sindaco «L’evento è abusivo: cosa succede se un ubriaco casca in acqua o rompe una statua?» L’ordinanza Vietata la vendita di bevande fuori dei bar, decine gli uomini in divisa in piazza

Secondo l’Istat, nel 2013, il cosiddetto binge drinking, vale a dire l’abuso di alcol in compagnia, ha riguardato il 14,8% della popolazion­e compresa tra i 18 e i 24 anni.

Il risultato del cordone — anche fisico — srotolato attorno alla piazza, è stato che fino alla tarda serata di ieri non si sono palesate le migliaia di partecipan­ti al raduno alcolico, nè nella zona rossa era entrata una sola lattina di birra. Va detto che ieri a Padova, città che somma ai 210 mila abitanti altri 65 mila studenti fuori sede, non si trascorsa una serata propriamen­te quaresimal­e. «Botellon» a parte, nei locali del centro storico si è tentato di battere il record degli spritz serviti in una sola serata — l’anno scorso furono 3.700, si puntava al raddoppio — e un’altra festa era prevista nella zona dell’Ippodromo. Del resto il mercoledì è, per tradizione, la serata dedicata alle ore piccole dagli universita­ri.

 ?? Foto Bergamasch­i) ?? Barriere fisiche Gli operai incaricati dal Comune piazzano transenne e cancelli attorno alle fontane e ai ponti di Prato della Valle a Padova(
Foto Bergamasch­i) Barriere fisiche Gli operai incaricati dal Comune piazzano transenne e cancelli attorno alle fontane e ai ponti di Prato della Valle a Padova(
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy