Corriere della Sera

Non solo Lucy Un altro antenato per l’uomo

- Di Giovanni Caprara

Lucy non è più sola. La nostra antenata vissuta tra 2,9 e 3,8 milioni di anni fa dalla quale l’albero dell’evoluzione avrebbe portato all’Homo sapiens, cioè a noi, aveva un vicino. Più a nord, a 35 chilometri, nella stessa regione di Afar, in Etiopia, cresceva un’altra specie ora battezzata Australopi­thecus deyiremeda (che significa parente prossimo). Le indagini hanno stabilito la sua presenza tra 3,3 e 3,5 milioni di anni, dunque in parallelo con la celebre piccola Lucy ( Australopi­thecus afarensis) che aveva ispirato persino i Beatles. Ciò che ha trovato la missione americana guidata da Yohannes Haile-Selassie del Museo di storia naturale di Cleveland è una parte di mandibola con dei denti differenti da quelli di Lucy. Sono più piccoli e quindi la sua dieta era diversa. Come la sua compagna saliva sugli alberi per sfuggire ai predatori e passare la notte, ma forse non mangiava le stesse cose (vegetali, insetti e lucertole). «La nuova specie — scrive oggi su Nature il suo scopritore Haile-Sellasie — è una conferma che la specie di Lucy non è la sola potenziale antenata dell’uomo». Negli ultimi anni altri due ritrovamen­ti avevano fatto immaginare che le cose stessero diversamen­te. Ma le indagini non confermaro­no definitiva­mente l’idea. In questo caso le analisi sembrano non lasciare dubbi giungendo quindi al battesimo della nuova specie. «L’evoluzione ha rivelato sempre una pluralità di soggetti — nota Giorgio Manzi, paleoantro­pologo della Sapienza di Roma — e la scoperta è un ulteriore tassello ma è ancora acerba per essere del tutto accettata dalla comunità scientific­a».

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