Accordo Ue-Berna Addio segreto bancario in 28 Stati
Fine del segreto bancario svizzero per i 28 Stati della Ue. Anche Bruxelles ha siglato un accordo con Berna, definito dalla Commissione Ue «storico», per lo scambio automatico di informazioni a fini fiscali secondo lo standard Ocse. Un’intesa simile era stata firmata dall’Italia a febbraio, passaggio fondamentale per dare una spinta alla voluntary disclosure (la sanatoria per i capitali detenuti all’estero di nascosto dal Fisco). L’accordo è applicabile a tutti i 28 Stati Ue ed entrerà in vigore nel 2018 con riferimento all’anno 2017. Gli Stati riceveranno ogni anno nome, indirizzo, codice fiscale e data di nascita dei propri cittadini che hanno conti in Svizzera, oltre a informazioni sugli attivi finanziari e sull’ammontare dei depositi. Lo sforzo di Bruxelles è combattere l’evasione fiscale attraverso la trasparenza. «Da parte Svizzera questo accordo è un segnale del rispetto degli impegni assunti con l’adesione alla Convenzione sull’assistenza amministrativa multilaterale – spiega Paolo Galli, partner di Clifford Chance – e proseguiti con l’impegno alla trasparenza al G20 di dicembre 2014. Ed è la dimostrazione, per chi deve decidere sulla voluntary disclosure, che lo scenario internazionale è ormai orientato alla lotta all’evasione». Di recente evasori con un conto in Svizzera, i cui nomi sono emersi dai dati rubati alla Banca Hsbc da Hervé Falciani, si sono visti pubblicati da Berna le generalità su internet, riferisce Italia Oggi, perché erano oggetto di domande di assistenza amministrativa da parte di alcuni Paesi. Il nuovo Protocollo sostituisce l’accordo tra Svizzera e Ue sulla fiscalità del risparmio, in vigore dal 2005. Per il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, «indica l’inizio di una nuova era». Ieri è stato annunciato anche un piano per rendere la tassazione delle imprese più equa, che punta – tra l’altro – a una base imponibile consolidata comune per le società.