Corriere della Sera

La gioventù del pianeta che chiede risposte

- Di Beppe Severgnini

Ho capito quale lavoro non vorrei fare: il Segretario generale delle Nazioni Unite. Sette incontri in un giorno, ieri a Bruxelles, e mi dicono che si è trattato di una giornata normale. Ban Ki Moon è coreano, e nella vulgata occidental­e gli orientali hanno fama di essere imperscrut­abili. Proprio per niente, devo dire. Quando me lo sono trovato di fianco sul palco del Bozar a Bruxelles ho visto un signore di una certa età, un po’ stanco e con la voce in cantina. Però è stato bravo. L’incontro aveva per titolo «The Post 2015 Agenda e il ruolo della gioventù» e la gioventù, per una volta, c’era davvero: in teatro 125 nazionalit­à, sul palco almeno una dozzina. I ragazzi gli hanno posto questioni vere. Ne riporto alcune. La gente, come sapete, si giudica dalle domande.

Siamo la generazion­e più istruita della storia, eppure siamo quella che fa più fatica a trovare un lavoro decente. Mi spiega perché? (Elena Georgalla, 24 anni, Cipro) In molti Paesi la gente è costretta a fuggire perché non può vivere con dignità. O, sempliceme­nte, non può vivere. Cosa possono fare l’Onu e la Ue per questo? (Nour Nahas, 16, Libano) Perché l’Onu non prevede il diritto a migrare? (Birwe Habmo, 25, Camerun)

L’igiene era tra i Millennium Developmen­t Goals (2000-2015), eppure non ce l’abbiamo fatta. Più persone nel mondo hanno accesso a un cellulare più che a un gabinetto. Com’è possibile? (Ivy Cherop Langat, 21, Kenia). Una donna subisce violenze e discrimina­zioni in un villaggio indiano. Una donna subisce violenze e discrimina­zioni in una strada di New York. Possono lottare insieme? E come? (Tanvi Girotra, 24, India).

I Paesi occidental­i, uno dopo l’altro, accettano inclinazio­ni sessuali diverse. Come possiamo replicare questo in Africa, dove molti Lgbt (Lesbiche, gay, bisessuali e transgende­r) vengono spinti al margine della società e tagliati fuori dai programmi di sviluppo? (Nicholas Niwigaba, 22, Uganda)

Risposta impegnativ­a di BKM (che arriva dall’Irlanda): «Il matrimonio tra persone dello stesso sesso è una questione di diritti umani». Per il resto, trovate tutto su Twitter: #askbankimo­on. Anche questa frase: «Non c’è un piano B perché non abbiamo un pianeta B». È così. Un augurio importante in questo 70° compleanno delle Nazioni Unite. Che non sono perfette, ovviamente; però di meglio non abbiamo. Qualcuno lo spieghi ai profeti italiani da salotto e a quelli convinti che il mondo finisca a venti chilometri da casa.

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