Corriere della Sera

Modolo si diverte col trenino Lampre «Sono imbattibil­e nei 150 metri finali»

- Marco Bonarrigo

Kittel convalesce­nte, Degenkolb e Kristoff in letargo, Sagan e Cavendish in altre faccende affaccenda­ti. Greipel ritirato, Bouhanni con la testa già al Tour. Quindi? Quindi la ruota più veloce del Giro d’Italia è il trevigiano Sacha Modolo, ieri al suo secondo sprint vincente dopo quello di Jesolo. Bravo lui, bravi i suoi fratelloni della Lampre. «Più che un treno — spiega Modolo — il nostro è un trenino a tre vagoni: Ferrari, Richeze, il sottoscrit­to. Abbiamo passato l’inverno a montarlo e smontarlo, come si fa con i mattoncini del Lego. Adesso funziona: se mi portano davanti ai 150 metri non mi batte nessuno. Sono uno scattista, io». I velocisti top schivano il Giro o ci vengono programman­do giorno e ora del ritiro perché qui è già un’impresa arrivare a disputarle, le volate. «Nella tappa del Mortirolo — racconta Modolo — sono riuscito a tenere le ruote del gruppo per i primi 1.550 metri. Negli altri 170 km siamo rimasti in coda io, Viviani, Nizzolo e il tempo massimo. E ieri ci ho messo 50 chilometri per sciogliere le gambe». Modolo non merita il titolo di «primo dei presenti». Ventotto anni, talento purissimo e vincente fin da bambino. Alla prima grande corsa, per poco non conquistò la Sanremo. Era il 2010, si gridò subito al nuovo Cipollini. L’eredità pesante l’ha bloccato per quattro stagioni: solo piazzament­i nella corse importanti, vittorie tante ma solo in improbabil­i corse minori: Cina, Turchia, Argentina. Ora che la Lampre gli ha regalato il treno, lui comincia a carburare. E adesso? Il Tour? «E chi ce la fa? — spiega — ho già 70 giorni di gara e devo tirare avanti fino a ottobre. Se corro il Tour è finita. L’anno prossimo, magari».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy