Foto simbolo
di Matteo Salvini, a dire che la questione dell’accoglienza agli immigrati sta entrando sottopelle al Pd. Non è solo il Veneto, i segni arrivano anche da altri luoghi insospettabili. Nel 2011, ai tempi di un altro esodo di massa dalle coste libiche, la rossa Toscana salì agli onori delle cronache, indicata come esempio reale di «accoglienza diffusa». I sindaci avevano aperto le braccia, come per convenzione ci si aspetta che accada da quelle parti. Qualcosa sta cambiando. La scorsa settimana, davanti alla notizia dei nuovi sbarchi, il prefetto di Pisa si è rassegnato a lanciare un bando rivolto a «soggetti diversi dalle istituzioni» per trovare altri trecento posti letto. Quella precisazione si traduce come la presa d’atto che non tutti i sindaci della provincia hanno dato la loro disponibilità a fornire palestre e altri edifici da destinare al soccorso umanitario. Ieri è arrivato un atto simile dalla prefettura di Firenze, con una «manifestazione di interesse» per maxistrutture private, una misura che sembra annunciare la fine dell’esperimento che così bene aveva funzionato quattro anni fa, l’accoglienza diffusa di trenta persone al massimo nei piccoli
I Comuni in Versilia Hanno rifiutato invocando l’arrivo della bella stagione e dei turisti in Riviera
Comuni. Questa volta la divisione delle quote su sette diverse fette di territorio non sta dando risultati esatti e sperati. I primi a sfilarsi sono stati i municipi costieri della Versilia, invocando la forza maggiore del turismo. Quasi sempre il diniego viene giustificato evocando alla Casson crisi e tensioni sociali, come hanno fatto tra gli altri i sindaci pd di Camaiore e Grosseto. Anche Forte dei Marmi, luogo vacanziero per eccellenza guidato dal democratico Umberto Buratti, che divenne celebre a causa delle grate antiambulanti messe davanti alle spiagge, risulta non pervenuto. Ma secondo l’Ufficio immigrazione della Regione il dato complessivo è di 180 sindaci su un totale di 270 che vengono definiti con pudore «riluttanti». Nuovi migranti arrivano, antiche certezze si sgretolano.