La preside di Bologna che ha «sconfitto» il blocco degli scrutini
Al liceo classico «Luigi Galvani», pezzo di storia che annovera ex docenti come Carducci e Pascoli e allievi come Pasolini e Bacchelli, la parola sciopero ha sempre faticato ad imporsi. Negli anni della grande contestazione studentesca l’istituto non ha conosciuto occupazioni e solo in anni recenti il tabù è stato infranto. Ora, in una Bologna percorsa da mobilitazioni e scioperi della fame contro la «Buona scuola» del governo Renzi, riuscire a portare il blocco degli scrutini all’interno del blasonato «Galvani» equivaleva per gli oppositori a una vittoria in casa del Barcellona. Impresa solo sfiorata. Il blocco è durato solo due giorni, la settimana scorsa. Poi gli scrutini sono ripresi regolarmente. Un’onda che si è infranta contro di lei, Sofia Gallo, preside da 10 anni in questo istituto da 1.670 studenti e 150 docenti: «Alla fine ha prevalso il dialogo — afferma —: anche i docenti più critici hanno capito che non era giusto penalizzare studenti e famiglie». Lei, comunque, ci ha messo del suo. Di scrutini non se n’è perso neanche uno: «Sono presente a tutti: dalle 8 di mattina alle 18…». Evviva Stakanov: «Questione di equità» taglia corto. Il fronte dei critici annovera al «Galvani» una quarantina di docenti: «Rispetto, anche se non condivido, le loro posizioni. Credo che ogni riforma sia migliorabile, ma sul blocco degli scrutini sono sempre stata fermamente contraria».