I politici alla coop: «Mi assumi questo?»
Nelle registrazioni spunta il nome del vicesindaco capitolino Nieri «Mi ha chiesto un posto di lavoro»
Figlie di dirigenti assunte dalle fondazioni «schermo» delle coop. Capigruppo che si spendono per far lievitare gli appalti di Salvatore Buzzi. Assessori e funzionari che, al telefono con oscuri rappresentanti delle onlus, rispondono con sollecitudine, fissando appuntamenti. La nuova tranche di Mafia Capitale si abbatte sul Pd romano. Dopo il capogruppo regionale Marco Vincenzi, che per i magistrati della Dda capitolina avrebbe fatto lievitare uno stanziamento per la manutenzione giardini veicolata a Buzzi, nuovi nomi spuntano dalle trascrizioni degli investigatori. «Ho parlato con Cattoi»
Un’intercettazione registra il «corteggiamento» del patron della «29 giugno» proprio nei confronti di Vincenzi: «Stasera io vado da Vincenzi che è il padrone de Tivoli a cena e gli faccio un... poi vedemo se me riesce». Dalle registrazioni dei carabinieri del Ros emergono anche contatti fra Buzzi e Alessandra Cattoi, coordinatrice del comitato elettorale di Ignazio Marino, poi assessore capitolino al Patrimonio. Siamo a marzo 2014: il Comune sta tagliando sui servizi e la Multiservizi (Ama) sta per essere privatizzata. Un’eventualità da scongiurare. Le coop si attivano: «Ti volevo dire che Ozzimo ha parlato con la Cattoi e ha trovato ascolto e condivisione» dice Buzzi a Mattia Stella (ex capo segreteria del sindaco). E aggiunge: «Anch’io ho parlato con lei nel primissimo pomeriggio». In un’altra occasione, sempre intercettato, Buzzi informa il suo socio, l’ex Nar Massimo Carminati, sul contatto con il capogruppo della lista civica di Marino: «Allora ieri sono andato da Giansanti» spiega. Luca Giansanti, uno degli organizzatori della campagna elettorale dell’attuale sindaco, si era fatto promotore fra i municipi di un protocollo contro la penetrazione delle mafie sul territorio.
«È la figlia di Melilli»
Il 22 luglio scorso Luca Odevaine discute con un suo dipendente Gerardo Addeo (indagato) sul modo per soddisfare una richiesta che gli viene dal prefetto Mario Morcone ma riguarda Fabio Melilli, segretario regionale del Pd ed ex vicepresidente dell’Upi: «Morcone mi ha scaricato una persona da prendere... lui ha detto che per il momento possiamo non pagarla...». I due commentano il curriculum della giovane e Odevaine conclude: «Speriamo ce chiedano poco perché ‘sto momento... anzi è positivo se ci chiede i posti». La ragazza non è stata presa. Di un’assunzione del figlio di Francesco Rutelli Buzzi parla con il socio Guarany. La replica di Rutelli è lapidaria: «Uno dei nostri figli ha voluto occuparsi dell’accoglienza immigrati ma non ho mai parlato con nessuno. Non conosco le coop. Querelerò chiunque accosti il mio
nome alla vicenda».
«A me piace Renzi»
I tagli e le privatizzazioni decisi nel marzo 2014 riguardo a voci importanti nei servizi capitolini, costringono il gruppo criminale ad attivarsi presso politici e amministratori. Buzzi cerca nuovi alleati, chiede appuntamenti, ottiene di essere ricevuto. Frequenti i contatti con il vicesindaco Luigi Nieri. Buzzi in un caso si lamenta della scarsa perspicacia del vice di Marino: «Eh Nieri! Oh a Nieri gli ho detto ‘sta cosa, lo sai che non l’ha capita? Non l’ha capita... Per me è fuso il ragazzo. E mentre dicevo ‘sta cosa, se mi aiutava a far crescere la cooperativa, me chiedeva: “ma mi puoi assume’ questo?”».
L’intercettazione si conclude con una lezioncina di Buzzi che s’improvvisa keynesiano: «Gli ho detto: “A Lui’ ma uno come fa a assume’ se non crei lavoro?». Nello stesso periodo vi sarebbero stati abboccamenti anche con i consiglieri di Sel, Luca Peciola e Annamaria Cesaretti. Anche se, confessa Buzzi a Massimo Carminati: «A me me piace Matteo Renzi».
Il prefetto Morcone mi ha scaricato una persona da prendere, lui ha detto che per il momento possiamo non pagarla Il vice A Nieri ho detto ‘sta cosa, lo sai che non l’ha capita? Per me è fuso. E intanto mi chiedeva se potevo assumere