Gentiloni: «Dimensione politica per l’Unione»
«L’Europa deve tornare ad affermare una sua dimensione politica... C’è bisogno di una leadership europea, non di un solo Stato, che abbia la capacità di guidare» l’Unione. Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, che ha voluto ospitare a Villa Madama un’iniziativa sui 30 anni dell’Atto Unico Europeo (1985) promossa dalla Fondazione Craxi, ha parlato del funzionamento delle istituzioni europee alla luce di un trentennio in cui molte cose sono cambiate. E presto cambieranno ancora: «L’emergenza dei prossimi 20 anni è l’immigrazione e fa leva sulle differenze economiche e demografiche Europa-Africa... Se l’Europa sarà capace di battere un colpo, darà un segnale di vitalità. Altrimenti dimostrerà che la via del declino è pericolosamente vicina». All’iniziativa di Stefania e Bobo Craxi, entrambi ex sottosegretari agli Esteri, ha partecipato l’ex premier Romano Prodi che ha fatto pure una riflessione amara su come l’Ue proietta la sua immagine nel mondo: «Gli studenti dei seminari che tengo in Cina mi chiedevano sempre dell’Europa. Oggi non lo fanno più». Franco Frattini, ex ministro degli Esteri, ha evidenziato l’Europa «che non c’era a Kiev, a trattare con Putin, lasciando il campo all’asse Merkel-Hollande. Trent’anni dopo il Consiglio Europeo di Milano che segnò il «braccio di ferro» tra Bettino Craxi e Margaret Thatcher.