«Di fronte alla sfida russa è mancata una strategia»
Il presidente del Parlamento Ue: le soluzioni militari non siano un’opzione
Il governo britannico ha offerto al presidente Obama di ospitare sul proprio territorio missili nucleari americani. Che cosa pensa di questa proposta?
«Penso che le soluzioni militari non siano un’opzione. E soprattutto, penso che lo scopo di ognuno dovrebbe essere quello di lavorare per avere un mondo denuclearizzato. Dovrebbe essere così, sia che parliamo degli Usa, o del Regno Unito, o della Russia. Ad ogni modo, non credo che in questo stadio sia utile addentrarsi in provocazioni, speculazioni, ed escalation. È del contrario, che abbiamo bisogno».
Il 18 giugno, Alexis Tsipras incontrerà Putin per discutere la crisi del debito greco. È possibile che rompa i ranghi Ue e blocchi nuove, più dure sanzioni contro Mosca. Come dovrebbe reagire in questo caso l’Europa?
«Penso che la Grecia, come ogni altro Paese, apprezzi il valore aggiunto offerto dall’unità europea. La Grecia si attende e riceve solidarietà dall’Ue, così è semplicemente giusto aspettarsi che anche lei dimostri solidarietà con il resto dell’Europa. Ma una volta di più, non speculiamo mettendo il carro davanti ai buoi... Ogni Paese europeo ha le sue particolari sensibilità e può sostenere di avere relazioni speciali con la Russia. L’Italia rimarca il suo ruolo mediatore e la partnership economica. Tuttavia l’unità, specialmente per una giusta causa, è qui un premio più grande».
Dopo oltre 70 anni di pace, sembra che vecchi e nuovi fantasmi stiano minacciando l’Europa. È preoccupato, o spaventato? L’Europa è stata ed è solo una meravigliosa utopia?
«Naturalmente sono preoccupato quando vedo, a Sud come a Est, ancora guerre, il radicalismo che avanza, e i promotori della pace in ritirata. Ma la soluzione per l’Europa non sta nel chiudersi fuori dal resto del mondo. Abbiamo bisogno che l’Ue dia il suo valido contributo, con una politica estera vera, con obiettivi strategici, e con una visione. Penso anche che l’Ue stia saldamente facendo dei passi avanti. C’è ora un impegno molto più forte per una politica estera e di sicurezza comune, per una forte e genuina Unione energetica, e una volontà di accrescere gli strumenti per combattere la cyber-criminalità, una più grande prontezza e flessibilità nel rispondere a crisi multiple. No, l’integrazione della Ue non è un’ingenua utopia: è la via più pragmatica e percorribile: a casa nostra, come al di là delle nostre frontiere».