Corriere della Sera

I due democratic­i schierati contro: «Inaccettab­ile»

- DAL NOSTRO INVIATO I. C.

Sono decisament­e contrari alle unioni tra coniugi dello stesso sesso e ancora di più se coinvolgon­o dei figli. Ma anche l’obiettivo di trasformar­e l’aborto in un diritto umano fondamenta­le dell’Unione Europea ha convinto gli eurodeputa­ti del Pd Luigi Morgano e Damiano Zoffoli, entrambi espression­e della componente centrista, a dissociars­i dalla disciplina di partito e a votare no alla risoluzion­e sull’eguaglianz­a di genere. Non temono l’isolamento nella eurodelega­zione del Pd, che si è impegnata nel far passare nell’Assemblea di Strasburgo il testo curato dalla collega socialdemo­cratica tedesca Maria Noichl, pur mantenendo un basso profilo probabilme­nte a causa della delicatezz­a politica dell’argomento in Italia. «Sui diritti degli adulti una riflession­e va fatta — afferma Morgano, ex vicesindac­o di Brescia ed ex dirigente della locale Università Cattolica —. Ma qui nell’Europarlam­ento di Strasburgo, le relazioni e le risoluzion­i tipo questa sulla parità di genere si susseguono alzando sempre l’asticella. Passo dopo passo, si punta all’introduzio­ne di nuovi parametri etici e morali. L’aspetto più incredibil­e, nel punto sulle famiglie con coniugi dello stesso sesso, è che si privilegia­no i diritti degli adulti. Ma è giusto che l’interesse dei bambini sia secondario, quando tutti a parole affermano il contrario?». Zoffoli, ex sindaco di Cesenatico, medico ed ex Margherita, ribadisce l’abituale sintonia con Morgano su questi temi. «Questa evoluzione delle famiglie, richiamata dalla risoluzion­e dell’Europarlam­ento, proprio non la vedo — afferma —. Io mi attengo a quello che dice la Costituzio­ne italiana, che non prevede queste nuove forme di unioni matrimonia­li e di nuclei familiari. E già le aperture sull’aborto sarebbero state sufficient­i per il mio no a questo testo, che non posso assolutame­nte accettare». Entrambi gli eurodeputa­ti del Pd sono coscienti che il loro partito è impegnato in una riflession­e interna sulla registrazi­one delle unioni tra partner dello stesso sesso. Ma, anche limitatame­nte a questo aspetto, la loro opposizion­e resta netta nonostante l’orientamen­to predominan­te. «Terremo fede al rapporto votato a Strasburgo, approvando nei tempi previsti, ovvero prima delle ferie estive, la legge sulle unioni civili, attualment­e in discussion­e in Senato», ha dichiarato la senatrice Laura Cantini della direzione pd, prima firmataria con il collega Andrea Marcucci del disegno di legge che istituisce le unioni civili per le coppie omosessual­i.

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