Il Papa: cercare i veggenti non è da cristiani
Il riferimento indiretto di Francesco a Medjugorje: «Non annacquate la fede in una religione soft» Spetta a lui l’ultima parola sul riconoscimento. Ma il luogo resterà in ogni caso luogo di preghiera
CITTÀ DEL VATICANO L’«identità cristiana» è un «lungo cammino di storia, secoli e secoli» che «Dio ci ha fatto fare» fino « alla pienezza dei tempi, quando inviò suo Figlio nato da donna».
Nell’omelia di Santa Marta, Francesco premette l’essenziale per dire che la Rivelazione si è compiuta in Gesù e non c’è altro da aggiungere, l’identità cristiana è «scandalosa» perché si fonda sullo «scandalo della croce» e non può essere «annacquata» in una «religione un po’ soft, sull’aria e sulla strada degli gnostici».
Tipo? Ecco, è quando il Papa passa a fare un esempio che il riferimento al caso Medjugorje, seppure non nominato, appare diretto. Perché sulla strada di chi cerca Dio «con queste spiritualità cristiane un po’ eteree, ariose», scandisce Bergoglio, ci sono anche «quelli che sempre hanno bisogno di novità dell’identità cristiana: hanno dimenticato che sono stati scelti, unti, che hanno la garanzia dello Spirito, e cercano: “Ma dove sono i veggenti che ci dicono oggi la lettera che la Madonna ci manderà alle quattro del pomeriggio?”. Per esempio, no? E vivono di questo».
Più che di « veggenti » e «messaggi», Francesco parla dei fedeli che li cercano: «Ma questa non è identità cristiana. L’ultima parola di Dio si chiama “Gesù” e niente di più. Non ce n’è un’altra!». Tre giorni dopo aver detto che «siamo lì lì per prendere delle decisioni su Medjugorje», è chiaro che le parole del Papa abbiano fatto il giro del mondo.
Del resto, è la terza volta che non le manda a dire. Sempre a Santa Marta, il 23 novembre 2013, aveva messo in guardia dallo «spirito di curiosità» con toni ancora più sferzanti: «Ci spinge a voler sentire che il Signore è qua oppure è là, o ci fa dire: ma io conosco un veggente che riceve lettere della Madonna, messaggi dalla Madonna! Ma la Madonna è Madre e ama tutti noi! Non è un capo ufficio della posta, per inviare messaggi tutti i giorni! Queste novità allontanano dal Vangelo...».
Il 7 settembre 2013 parlava dei «cristiani senza Cristo»: come «quelli che cercano cose un po’ rare, un po’ speciali, che vanno dietro a delle rivelazioni private, mentre la Rivelazione si è conclusa con il Nuovo Testamento. In questi cristiani c’è la voglia di andare allo spettacolo della rivelazione, a sentire cose nuove. Ma non si può che esortarli: prendi il Vangelo!».
La sorte di Medjugorje parrebbe segnata, eppure le cose non sono così semplici. Il Papa ha spesso parlato del valore della «pietà popolare» che tuttavia va «purificata».
Dal 24 giugno 1981 milioni di pellegrini sono andati a Medjugorje, si parla di tantissime conversioni.
Anche tra vescovi e cardinali ci sono pareri differenti. La commissione di indagine guidata dal cardinale Ruini ha presentato a Francesco «una proposta articolata». Non un «no» secco: si riconoscono anche i «frutti» buoni. Il «parere» è da un anno e mezzo al vaglio dell’ex Sant’Uffizio che presto prenderà una decisione, al Papa spetta l’ultima parola.
Le interpretazioni variano: un «non consta di soprannaturalità» sarebbe meno duro di un «consta di non soprannaturalità».
Del resto le «apparizioni» sarebbero ancora in corso. Difficile che cambino le indicazioni date ai vescovi di non permettere incontri con i «cosiddetti veggenti» in cui «la credibilità di queste “apparizioni” venga data per certa».
Ma Medjugorje, in ogni caso, non chiuderà: resterebbe, anche senza riconoscimento ufficiale, come una meta di pellegrinaggio mariano.
Questa non è identità cristiana. L’ultima parola di Dio si chiama Gesù e niente di più. Non ce n’è un’altra! Quelli che sempre hanno bisogno di novità hanno dimenticato che sono stati scelti, unti, hanno la garanzia dello Spirito