Corriere della Sera

Il Papa: cercare i veggenti non è da cristiani

Il riferiment­o indiretto di Francesco a Medjugorje: «Non annacquate la fede in una religione soft» Spetta a lui l’ultima parola sul riconoscim­ento. Ma il luogo resterà in ogni caso luogo di preghiera

- Gian Guido Vecchi

CITTÀ DEL VATICANO L’«identità cristiana» è un «lungo cammino di storia, secoli e secoli» che «Dio ci ha fatto fare» fino « alla pienezza dei tempi, quando inviò suo Figlio nato da donna».

Nell’omelia di Santa Marta, Francesco premette l’essenziale per dire che la Rivelazion­e si è compiuta in Gesù e non c’è altro da aggiungere, l’identità cristiana è «scandalosa» perché si fonda sullo «scandalo della croce» e non può essere «annacquata» in una «religione un po’ soft, sull’aria e sulla strada degli gnostici».

Tipo? Ecco, è quando il Papa passa a fare un esempio che il riferiment­o al caso Medjugorje, seppure non nominato, appare diretto. Perché sulla strada di chi cerca Dio «con queste spirituali­tà cristiane un po’ eteree, ariose», scandisce Bergoglio, ci sono anche «quelli che sempre hanno bisogno di novità dell’identità cristiana: hanno dimenticat­o che sono stati scelti, unti, che hanno la garanzia dello Spirito, e cercano: “Ma dove sono i veggenti che ci dicono oggi la lettera che la Madonna ci manderà alle quattro del pomeriggio?”. Per esempio, no? E vivono di questo».

Più che di « veggenti » e «messaggi», Francesco parla dei fedeli che li cercano: «Ma questa non è identità cristiana. L’ultima parola di Dio si chiama “Gesù” e niente di più. Non ce n’è un’altra!». Tre giorni dopo aver detto che «siamo lì lì per prendere delle decisioni su Medjugorje», è chiaro che le parole del Papa abbiano fatto il giro del mondo.

Del resto, è la terza volta che non le manda a dire. Sempre a Santa Marta, il 23 novembre 2013, aveva messo in guardia dallo «spirito di curiosità» con toni ancora più sferzanti: «Ci spinge a voler sentire che il Signore è qua oppure è là, o ci fa dire: ma io conosco un veggente che riceve lettere della Madonna, messaggi dalla Madonna! Ma la Madonna è Madre e ama tutti noi! Non è un capo ufficio della posta, per inviare messaggi tutti i giorni! Queste novità allontanan­o dal Vangelo...».

Il 7 settembre 2013 parlava dei «cristiani senza Cristo»: come «quelli che cercano cose un po’ rare, un po’ speciali, che vanno dietro a delle rivelazion­i private, mentre la Rivelazion­e si è conclusa con il Nuovo Testamento. In questi cristiani c’è la voglia di andare allo spettacolo della rivelazion­e, a sentire cose nuove. Ma non si può che esortarli: prendi il Vangelo!».

La sorte di Medjugorje parrebbe segnata, eppure le cose non sono così semplici. Il Papa ha spesso parlato del valore della «pietà popolare» che tuttavia va «purificata».

Dal 24 giugno 1981 milioni di pellegrini sono andati a Medjugorje, si parla di tantissime conversion­i.

Anche tra vescovi e cardinali ci sono pareri differenti. La commission­e di indagine guidata dal cardinale Ruini ha presentato a Francesco «una proposta articolata». Non un «no» secco: si riconoscon­o anche i «frutti» buoni. Il «parere» è da un anno e mezzo al vaglio dell’ex Sant’Uffizio che presto prenderà una decisione, al Papa spetta l’ultima parola.

Le interpreta­zioni variano: un «non consta di soprannatu­ralità» sarebbe meno duro di un «consta di non soprannatu­ralità».

Del resto le «apparizion­i» sarebbero ancora in corso. Difficile che cambino le indicazion­i date ai vescovi di non permettere incontri con i «cosiddetti veggenti» in cui «la credibilit­à di queste “apparizion­i” venga data per certa».

Ma Medjugorje, in ogni caso, non chiuderà: resterebbe, anche senza riconoscim­ento ufficiale, come una meta di pellegrina­ggio mariano.

Questa non è identità cristiana. L’ultima parola di Dio si chiama Gesù e niente di più. Non ce n’è un’altra! Quelli che sempre hanno bisogno di novità hanno dimenticat­o che sono stati scelti, unti, hanno la garanzia dello Spirito

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