Unicredit e il «doppio» socio libico Le azioni contese dai due governi
Tripoli e Tobruk si sfidano sulla titolarità delle ricchezze di Gheddafi
La Rinascente ha acquisito la maggioranza del gruppo tedesco di grandi magazzini di fascia alta KaDeWe. L’investitore austriaco Rene Benko, proprietario di Karstadt, ha infatti ceduto il controllo di KaDeWe — che ha uno storico negozio sulla Ku’damm di Berlino, oltre che a Monaco e ad Amburgo — alla thailandese Central Group, holding de La Rinascente. L’azienda italiana avrà il 50,1% della proprietà, mentre il restante 49,9% resterà alla Signa Retail di Benko. L’ammontare della transazione non è stato reso noto, ma i due gruppi hanno annunciato che intendono investire cifre nell’ordine delle centinaia di milioni di euro per espandere
La foto scattata all’assemblea Unicredit a Roma tra il presidente Giuseppe Vita, il ceo Federico Ghizzoni e i rappresentanti di Banca centrale libica e fondo sovrano Lia ha segnato un punto di svolta: il ritorno del socio libico dopo oltre tre anni di oblio dovuto alla fine del regime di Muhammar Gheddafi, poi al congelamento dei beni disposto dall’Onu e al caos del Paese africano diviso tra il governo di Tobruk (riconosciuto internazionalmente) e quello islamista di Tripoli. Immortalati con i banchieri erano il presidente della Central Bank of Libya (al 2,9% in Unicredit) Saddek Omar El Kaber, e quello del Libyan Investment Authority (all’1,25%) Abdulrahman Benyezza.
A richiedere la foto sarebbero stati i due libici. Ma certo non per ricordo. I retroscena di quello scatto rivelano una lotta di potere tra le fazioni libiche per mettere le mani sui 67 miliardi di dollari del Lia, che si è combattuta anche in Italia.
Secondo fonti dirette, oltre a El Kaber e Benyezza all’assemblea della banca del 13 maggio ha provato a farsi ammettere almeno un altro cittadino libico che rivendicava di essere il l’attività. L’obiettivo della partnership infatti, è diventare leader nel settore dei grandi magazzini di fascia alta. Le prossime mete saranno Vienna e Praga. Per guidare il rilancio di KaDeWe La Rinascente schiererà Vittorio Radice ( foto), per anni amministratore delegato della catena italiana e oggi vicepresidente della società e di Illum in Danimarca, un altro store che era stato acquisito dal gruppo italiano nel 2013. Signa ha comprato KaDeWe l’anno scorso e punta a crescere nel retail del lusso, programmando di espandersi nel mercato domestico e in Repubblica Ceca, Germania e Svizzera. legittimo «rappresentante dei soci libici». Lo stesso però sostenevano Benyezza e El Kaber, assistiti dallo studio legale Curtis (che non ha voluto commentare). Chi aveva ragione?
Secondo le notizie circolate Giorgio Armani (nella foto con Roberto Colaninno) firma la nuova «Vespa 946 Emporio Armani». Un modello che nasce in occasione del 40esimo anniversario della fondazione Armani e nel 130esimo anno di vita del gruppo di Pontedera. mesi fa, Benyezza ed El Kaber sarebbero stati deposti a fine 2014 dalle istituzioni di Tobruk. A capo del Lia ci sarebbe adesso un altro libico, Ahmed Bouhadi. Lo scorso 31 maggio sul quotidiano britannico The Telegraph Bouhadi ha rivendicato la guida del Lia, che opera in esilio da Malta, e ha svelato l’esistenza di una controversia legale a Londra contro Benyezza per stabilire chi sia titolato a continuare la causa che il fondo ha avviato contro Goldman Sachs e SocGen per presunte perdite miliardarie in derivati. Ma le azioni Unicredit erano fisicamente nelle mani non all’inviato di Bouhadi ma dei «deposti» Benyezza e di El Kaber, che per questo sono stati ammessi (e hanno votato) all’assemblea. I due hanno sostenuto di agire «nell’interesse dello Stato libico» e non per una delle fazioni in lotta. Il caos, e il mistero, continuano.