Corriere della Sera

Autobus, scuole, navi, lampioni Capri diventa un’isola «smart»

Si moltiplica­no i progetti per connettere le aree. L’esempio di Nizza

- Fabio Sottocorno­la

Lampioni che regolano l’emissione di luce secondo la necessità. Parcheggi delle auto prenotati mentre si viaggia e pagati con il cellulare. Scuole a consumo energetico (quasi) zero. Flotte di taxi, autobus, navi e scooter elettrici. Sono aperte le porte della smart city dove la tecnologia punta a rendere più facile la vita dei cittadini, dando una mano all’ambiente. Città hi-tech di domani, e di oggi.

Un piano rivolto al futuro è «Capri smart island», studio di fattibilit­à della Fondazione Matching Energies, promossa dall’imprendito­re napoletano Marco Zigon che vuole realizzare quattro progetti pilota. «Anzitutto, trasformar­e una scuola elementare in un edificio a consumo energetico vicino allo zero alimentato da fonti rinnovabil­i » , spiega Ennio Macchi, docente di Conversion­e dell’energia al Politecnic­o di Milano che siede nel comitato

Energia pulita Invece della centrale elettrica, il «letto fluido» userà i rifiuti per produrre calore

scientific­o della fondazione. «La scuola ha già un impianto fotovoltai­co, peccato che non sia mai stato allacciato alla rete», spiega il docente. Sul fronte della produzione di elettricit­à, al posto di una centrale obsoleta, alimentata da motori diesel a gasolio inquinante, l’intenzione è attivare un letto fluido (sviluppato dal Cnr) che riutilizza biomasse vegetali, scarti tessili o di cartone, oggi rispediti sulla terraferma. «L’impianto realizza una combustion­e pulita, produce energia elettrica e calore: potrà alimentare il centro sportivo esistente sull’isola, più una piscina», spiega Macchi. Gli ultimi due interventi riguardano una rete di illuminazi­one a led, che consumerà il 90% meno dell’attuale. Sarà integrata con sensori per trasmetter­e dati e servizi. Infine, la trasformaz­ione da gasolio a ibrido di autobus, taxi, scooter, imbarcazio­ni. Insomma, l’intera flotta di veicoli del porto turistico di Marina Grande, sarà alimentata grazie a colonnine di ricarica inserite in una rete intelligen­te, in grado di produrre energia in modo autonomo. «Il nostro obiettivo è rendere l’ambiente più accoglient­e per chi arriva sull’isola, mentre oggi è un caos», sostiene Giovanni De Martino, ingegnere civile e da un anno sindaco di Capri. Con idee chiare: «Grazie a partner autorevoli come la fondazione, il Cnr e alcune università, miriamo ai finanziame­nti europei del programma Horizon 2020». Per partire con il progetto, servono dieci milioni di euro.

Ne hanno investiti 64 a Nizza e oggi la città sulla Costa Azzurra, seconda meta turistica di Francia (dopo Parigi) è, in Europa insieme a Barcellona, una delle aree urbane più connesse. Sul boulevard Hugo, parallelo alla Promenade des Anglais e ribattezza­to Connected Boulevard, sono possibili magie hi-tech. Grazie ai sensori installati e a una infrastrut­tura che raccoglie i dati, chi arriva in città sa dove c’è un parcheggio libero, lo può prenotare e pagare con lo smartphone. Non solo: di sera i lampioni erogano più luce se rilevano la presenza di persone oppure meno quando le strade restano deserte. Pure i cassonetti dei rifiuti sanno comunicare: se sono vuoti, i camion della raccolta non escono a vuoto. Che cosa ci aspetta il futuro? Secondo gli esperti, la connession­e tra gli edifici e i sistemi di riscaldame­nto e distribuzi­one dell’energia abbatterà il consumo di combustibi­li.

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