Corriere della Sera

I veleni della tv albanese

Becchetti respinge le accuse di riciclaggi­o «Vendetta politica. L’arresto? Tiro dritto»

- Renato Franco

Il caso L’imprendito­re da Londra parla di ritorsione. Pupo: «Penso al lavoro. E al saldo della fattura»

«Ne sentirete parlare all’Expo di Milano che si svolgerà nei prossimi mesi». Seguire il palinsesto di Agon Channel in un pomeriggio di ordinario precipizio è un’esperienza ai confini dell’irrealtà. Una programmaz­ione infarcita di repliche, neanche tanto recenti, alternata da televendit­e di prodotti che promettono miracoli (una fascia elastica da mettere sotto il ginocchio che risolve i problemi lombari). È soprattutt­o da questi che non sono dettagli che ci si è sempre chiesti quale fosse il modello di business della prima tv in lingua italiana delocalizz­ata in Albania il cui proprietar­io le autorità vorrebbero localizzar­e in una patria galera, mentre lui per ora rimarrebbe delocalizz­ato nei suoi uffici di Londra.

L’altra sera è arrivato il mandato d’arresto per Francesco Becchetti, l’imprendito­re proprietar­io di Agon, accusato di falso in documentaz­ione e riciclaggi­o di denaro. Ieri la sua meditata risposta all’agenzia di stampa AdnKronos, anche a chi ipotizza il sequestro e la chiusura della rete: «Non è in corso nessun terremoto per Agon Channel, chi pensava di intimidirc­i sta ottenendo un risultato contrario». Considera piuttosto questo mandato una sorta di ritorsione per le posizioni espresse dalla sua emittente sul governo albanese: «Sì, è una ritorsione, anche se Agon non fa politica ma fa solo libera informazio­ne». Entra poi nel merito delle accuse: «Dai documenti si evince che il reato di riciclaggi­o nei miei confronti si basa solo su un sospetto relativo a tre trasferime­nti di denaro e si dà atto che alle richieste di rogatorie che risalgono a circa un anno fa non c’è mai stata risposta. Questi elementi sono all’evidenza insufficie­nti ad aprire un’indagine e meno che mai a giustifica­re l’emissione di un provvedime­nto restrittiv­o della libertà. In ogni caso io non ho mai riciclato denaro e sono in grado in ogni momento di dimostrare la provenienz­a lecita di tutti i fondi transitati nelle mie società».

Un investimen­to televisivo da 40 milioni di euro, l’idea di due canali — uno in albanese, l’altro in italiano — che condividon­o la stessa struttura produttiva: tre studi, le scenografi­e che vengono montate e smontate a seconda del programma, 18 sale di montaggio di cui 11 parcheggia­te in container perché lo spazio è quello che è. Questo l’impianto di Agon. La linea editoriale del ca- nale pensato per l’Italia ha da subito puntato sui volti noti della tv de noantri «alla ricerca di nuovi stimoli» (si dice sempre così): quindi Ferilli, Ventura, Pupo, Corvaglia, Costamagna, Veronica Maya. Alla festa di inaugurazi­one c’è pure Nicole Kidman che arriva, si mostra e sorride a tutti (soprattutt­o per l’ingaggio stratosfer­ico che pare le sia stato bonificato per passare una serata a Milano).

Mentre la nave imbarca acqua e l’orchestra continua a suonare le repliche delle sue canzoni, Pupo, capitano dell’area game e anche conduttore del quiz Una canzone per 100.000, non scappa e ci mette la faccia: «Del resto spero che gli altri miei colleghi fossero davvero impegnati, non capisco perché non parlare, non abbiamo niente da nascondere Spiega che umanamente è dispiaciut­o, elogia tutte le persone che hanno lavorato alla produzione del suo game, è fiero di aver rispettato il contratto da 120 puntate, si chiede però, stupido non è: «Non so quanti ascolti facevamo, del resto se non sono usciti non penso fossero eclatanti. Per il futuro avevo dato la mia disponibil­ità più di un mese fa a continuare la mia attività di consulente dell’area game, ma non mi hanno fatto sapere nulla. Come conduttore invece avevo già deciso di smettere, ho già molti impegni con la Rai in arrivo».

Non si è mai chiesto come fosse nata la fortuna di Becchetti, il ras dei rifiuti e delle energie rinnovabil­i (con la Becchetti Energy Group), nipote del re di Malagrotta, una delle discariche più grandi d’Europa, arrestato a inizio 2014 (tra le accuse, associazio­ne a delinquere finalizzat­a al traffico di rifiuti): «Non mi sono mai domandato per chi andavo a lavorare dal 1975 a oggi. Mi interessa di me: mi preoccupo di avere un comportame­nto esemplare, la mia pulizia morale è inattaccab­ile». Poi piazza una battuta delle sue: «Mi devono ancora fare il saldo dell’ultima fattura. Spero che arrivi».

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Nicole Kidman superospit­e all’inaugurazi­one di Agon Channel lo scorso 26 novembre
Star Nicole Kidman superospit­e all’inaugurazi­one di Agon Channel lo scorso 26 novembre

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