Corriere della Sera

Roma via dal Foro

- Werther Pedrazzi

Un torneo a numero chiuso: gli Internazio­nali se si ostinano a restare al Foro Italico sono morti delle due squadre è stato tormentato, sul piano tattico, e al tempo stesso lineare nei risultati: una volta ha vinto la Dinamo a Milano e una volta la EA7 a Sassari. L’ultimo colpo in canna resta all’Armani. Nel Forum esaurito, dopo essere risalita — cosa più unica che rara — dal fosso dell’1-3, sembra Milano quella con la freccia del sorpasso accesa. Occhio, però. Sassari, con la sua spregiudic­atezza, è la più pericolosa nelle gare secche. E secca ha già fatto Milano in Supercoppa e Coppa Italia. Tuttavia, quella di questa sera non è affatto una gara secca, bensì l’ultima frazione di un’estenuante rincorsa ad alto contenuto tecnico-tattico. Colpo su colpo. Nelle prime tappe Meo Sacchetti aveva preso il sopravvent­o, facendo cambiare pelle alla squadra, cercando più le conclusion­e da 2 punti che quelle proverbial­i da 3, attaccando con i suoi esterni il cuore dell’area milanese. Luca Banchi ha parato il colpo, tirando fuori dal cilindro una difesa a «zona mista» sulla front line sarda, con repentini ritorni a uomo. Oltre alla flessibili­tà e all’energia di quintetti con Gentile o Moss in ala forte. Non solo emozionant­i sfide di adrenalina, ma anche di cervelli. Probabile che l’ultimo atto venga ridotto alla logica più elementare: chi Gentile ce l’ha e chi no! Il Prometeo che ha portato il sacro fuoco nella semifinale con 132 punti in 6 gare (22 di media), 6,5 rimbalzi, 3 assist, 20,5 di valutazion­e. Quando Milano ritrova il gioco corale si scopre che assieme a Gentile anche Samuels e Brooks non sanno fare solo canestro, ma anche, deliziosam­ente, passarsi la palla. Stasera il verdetto.

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