«RazzoLaser» di Rocco Tanica è un’inutile esibizione di bravura
Lunga vita a Rocco Tanica (il grande tastierista Sergio Conforti), ma questo «RazzoLaser» è un’inutile esibizione di bravura. Nel senso che quando non c’è il programma anche la bravura rischia di scomparire. Quella vena di umorismo surreale che ha sempre caratterizzato le performance di Rocco, sia canore che televisive, qui pare inaridita. Già il «Musichione» si reggeva su un’idea molto fragile, ma per il bene che vogliamo a Elio e le Storie tese ce lo siamo fatti piacere.
Qui, nonostante la buona volontà, c’è ben poco da salvare. Non il fragile incontro di Rocco con Luca Argentero (una cosina da liceali, con lo scherzo di mettergli il sale nel caffè al posto dello zucchero), non i filmati presi dal web, non la noiosissima rubrica medica, con Rocco che si sottopone a una seduta chiroterapica, non le «interviste impossibili» a Totò, Steve Jobs, Michael Jackson per il tramite della Clorecs sensitiva (queste cose si facevano già negli anni Ottanta, all’esplosione delle televisioni locali), non la moscia intervista a Neri Marcorè (il pezzo più interessante è stato il frammento della sua partecipazione alla «Corrida» di Corrado in veste di imitatore). Niente di più facile, per piacere al pubblico, che essere una audace restauratore.
Rocco Tanica è accompagnato da Angela Rafanelli in veste di annunciatrice: è l’unico momento in cui i ritmi soporiferi si alzano un po’, per poi ripiombare in un tran tran che concilia il sonno. Manca la deformazione, l’eccesso, l’invenzione, insomma l’abc della comicità. Ben venga il ritorno della seconda (o terza) serata, ma è lecito attendersi di più.
«RazzoLaser» è un settimanale «di attualità, costume, critica sociale, grandi e piccole opere, canone Rai e buonumore» in cinque puntate, scritto dallo stesso Conforti con Andrea Boin; la regia è di Caterina Pollini (in onda il lunedì, alle 23,35). È prodotto da Raidue nel Centro di Produzione Tv Rai di Milano.