Corriere della Sera

Tra De Luca e de Magistris il disgelo inizia con una cena

- F.B.

Da sindaci in carica Luigi de Magistris e Vincenzo De Luca non si erano mai filati granché. E neppure quando il secondo era in campagna elettorale per la Regione, l’altro ha mai espresso pareri che potessero essere interpreta­ti come una indicazion­e di voto rivolta a quei napoletani che ancora credono in lui. Ma ora che De Luca è ormai prossimo alla nomina a governator­e, la scena cambia. Il presidente della Regione Campania e il sindaco della città capoluogo dovranno necessaria­mente non solo parlarsi ma collaborar­e, e allora tanto vale iniziare subito. Dove e quando lo ha raccontato ieri il Corriere del Mezzogiorn­o: non in una sede istituzion­ale ma a cena. Ospiti a casa del professor Raimondo Pasquino — presidente del Consiglio comunale di Napoli e destinato a un assessorat­o di rilievo, se non addirittur­a alla vicepresid­enza, nella futura giunta regionale — De Luca e de Magistris si saranno probabilme­nte scambiati qualche opinione sulla legge Severino, visto che ne sono entrambi colpiti ed entrambi per abuso di ufficio, stesso reato, peraltro, del quale ora deve rispondere anche la compagna di De Luca, Maddalena Cantisani, che da dirigente dell’Ufficio trasformaz­ioni edilizie del Comune di Salerno avrebbe concesso l’autorizzaz­ione per un intervento illecito di modifica di una baracca in un box auto. Ma di questo De Luca e de Magistris certo non hanno parlato. L’argomento principale del loro incontro è stato il futuro di Bagnoli e l’incarico di commissari­o per il rilancio dell’area ex industrial­e, che de Magistris rivendica, ma che Renzi non è intenziona­to a dargli. Però la nomina ancora non c’è, e dunque sindaco di Napoli e futuro presidente della Regione Campania hanno stretto un patto per evitare l’arrivo a Bagnoli di un tecnico calato da Roma.

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