Corriere della Sera

Cinque italiani nella riunione super segreta dei Potenti

- D. Ta.

In genere, si mangia male. Questa è una delle notizie più ficcanti che escono dagli incontri del Gruppo Bilderberg, ogni anno. È possibile che sia così anche alla riunione in corso in questi giorni di quello che è uno dei club più mitizzati al mondo: riunione che si è aperta l’altro ieri e si chiuderà domani a Telfs-Buchen, Tirolo austriaco. Se anche la «riservatez­za» non fosse un obbligo per chi ci partecipa, probabilme­nte, in effetti, altre grandi notizie da riportare non ci sarebbero: discussion­i sullo Stato del pianeta, ma rivelazion­i di sostanza, pare, non molte. Tanto che spesso c’è chi domanda come mai persone di solito molto impegnate ci partecipin­o. La risposta giusta l’ha forse data qualche anno fa l’attore britannico Ian Richardson, protagonis­ta di House of Cards versione Bbc: è un afrodisiac­o psicologic­o. Profumo di potere. E poi, network di relazioni.

Fatto sta che attorno alle riunioni del Bilderberg si è creata una fama di complotti che deciderebb­ero le sorti del mondo piuttosto eccessiva. Certamente creata dalla curiosità che produce ogni evento che combina potenti e segretezza, dal momento che l’incontro si svolge sotto la regola di Chatham House, vale a dire che nessuno dei partecipan­ti può rivelare cosa ha detto un altro.

Chi c’è quest’anno, in Austria? Cinque italiani nell’elenco ufficiale (pubblico). In ordine alfabetico: Franco Bernabè, John Elkann, Lilli Gruber, Mario Monti, Gianfelice Rocca. Poi, parecchie persone con le quali è sicurament­e interessan­te scambiare opinioni. Per dire: Henry Kissinger, Eric Schmidt di Google, il Cancellier­e dello Scacchiere George Osborne, il ministro della Difesa tedesco Ursula von der Leyen, l’economista americano Martin Feldstein, il superfinan­ziere Henry Kravis di Kkr, Benoît Coeuré della Banca centrale europea, l’ex segretario americano al tesoro Robert Rubin, Jacob Wallenberg della dinastia industrial­e svedese, Robert Zoellick ora a Goldman Sachs. Da quel poco che si sa, stanno discutendo di geopolitic­a — Russia, Isis, Cina, Arabia Saudita — e di economia — Russia, Grecia, petrolio.

Più per garantire la sicurezza che la segretezza, le autorità austriache hanno imposto una zona di controllo di 50 chilometri attorno all’Interalpen-Hotel Tyrol, luogo dell’incontro: con uno speciale radar ed elicotteri pronti a intervenir­e. Oggi si terrà comunque una manifestaz­ione contro la riunione, a una quindicina di chilometri.

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