Corriere della Sera

Viaggi, cibi, lessico famigliare Una certezza che cambia tutto

- di Paolo Di Stefano

La Pasqua è la Pasqua. Comunque domenica, così come il venerdì santo non cadrà di mercoledì, si presume. Dopo oltre un millennio, però, se il proposito del Papa andrà a buon fine, la prima conseguenz­a tangibile sarà nel lessico famigliare, che verrà depauperat­o di una delle domande più ricorrenti non appena passate le feste di Natale: «Quest’anno quando cade la Pasqua?». Quasi un riflesso automatico del linguaggio domestico, che proietta mentalment­e le famiglie verso le vacanze e i maturandi verso la meritata pausa di decompress­ione prima dello sprint finale. Il paletto sarà fissato per tutti, nessuna vertigine da distrazion­e, nessuna finta sorpresa: «Mio Dio, è già Pasqua!». Non si navigherà più a vista tra fine marzo e fine aprile in attesa che qualcuno, più occhiuto di altri, ci informi dell’imminenza della festività.

Capretti, agnelli (e abbacchio) sapranno non solo di che morte morire, ma anche quando scoccherà, implacabil­e, l’ora fatale dell’arrosto. I cioccolata­i potranno programmar­e con inusitata serenità il loro tour de force produttivo e le galline il loro tour de force riprodutti­vo. Le colombe conosceran­no a occhi chiusi la settimana esatta della loro lievitazio­ne (naturale o no). Tutti i Gesù delle Viae Crucis paesane identifich­eranno in una data meno capriccios­a il giorno della loro passione dolorosa. Quando le maestre di terza elementare diranno agli allievi che entro Pasqua bisogna imparare il gerundio e i professori di latino il gerundivo, sapranno con precisione ben collaudata dall’abitudine di che cosa parlano, senza dover fare i conti con fastidiosi imprevisti: il calendario scolastico probabilme­nte si gioverà di una (quasi) fissità inderogabi­le. Perché l’attuale mobilità delle ferie può significar­e, per i ragazzi, rilassamen­to precoce o sfinimento da ritardo. Intempesti­vità in ogni caso. Si spera che anche i semestri universita­ri vivranno un nuovo ordine (mentale e organizzat­ivo). Per non dire che la Pasqua trascina con sé anche il Carnevale, la cui intrinseca (vera o presunta) follia sarà temperata dalla ricorrenza improcrast­inabile, visto che deve precedere immediatam­ente la Quaresima: anche i viareggini godranno dunque dei loro vantaggi.

Se poi è ancora vero che «Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi», sarà più comodo per tutti programmar­e i viaggi in compagnia senza stare a consultare troppo le agende. Va segnalato che con una ragionevol­e via di mezzo tra gli estremi finora possibili, aumentereb­bero le probabilit­à di una meteorolog­ia favorevole. E siccome dopo Pasqua viene Pasquetta, anche la tradiziona­le gita fuoriporta sarà più sicura. Senza dimenticar­e però che andando troppo in là, il carciofo di Pasqua potrebbe già essere fuori stagione.

E anche a scuola si potrà prevedere in anticipo l’ultima pausa di relax prima della volata finale verso gli esami

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