Viaggi, cibi, lessico famigliare Una certezza che cambia tutto
La Pasqua è la Pasqua. Comunque domenica, così come il venerdì santo non cadrà di mercoledì, si presume. Dopo oltre un millennio, però, se il proposito del Papa andrà a buon fine, la prima conseguenza tangibile sarà nel lessico famigliare, che verrà depauperato di una delle domande più ricorrenti non appena passate le feste di Natale: «Quest’anno quando cade la Pasqua?». Quasi un riflesso automatico del linguaggio domestico, che proietta mentalmente le famiglie verso le vacanze e i maturandi verso la meritata pausa di decompressione prima dello sprint finale. Il paletto sarà fissato per tutti, nessuna vertigine da distrazione, nessuna finta sorpresa: «Mio Dio, è già Pasqua!». Non si navigherà più a vista tra fine marzo e fine aprile in attesa che qualcuno, più occhiuto di altri, ci informi dell’imminenza della festività.
Capretti, agnelli (e abbacchio) sapranno non solo di che morte morire, ma anche quando scoccherà, implacabile, l’ora fatale dell’arrosto. I cioccolatai potranno programmare con inusitata serenità il loro tour de force produttivo e le galline il loro tour de force riproduttivo. Le colombe conosceranno a occhi chiusi la settimana esatta della loro lievitazione (naturale o no). Tutti i Gesù delle Viae Crucis paesane identificheranno in una data meno capricciosa il giorno della loro passione dolorosa. Quando le maestre di terza elementare diranno agli allievi che entro Pasqua bisogna imparare il gerundio e i professori di latino il gerundivo, sapranno con precisione ben collaudata dall’abitudine di che cosa parlano, senza dover fare i conti con fastidiosi imprevisti: il calendario scolastico probabilmente si gioverà di una (quasi) fissità inderogabile. Perché l’attuale mobilità delle ferie può significare, per i ragazzi, rilassamento precoce o sfinimento da ritardo. Intempestività in ogni caso. Si spera che anche i semestri universitari vivranno un nuovo ordine (mentale e organizzativo). Per non dire che la Pasqua trascina con sé anche il Carnevale, la cui intrinseca (vera o presunta) follia sarà temperata dalla ricorrenza improcrastinabile, visto che deve precedere immediatamente la Quaresima: anche i viareggini godranno dunque dei loro vantaggi.
Se poi è ancora vero che «Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi», sarà più comodo per tutti programmare i viaggi in compagnia senza stare a consultare troppo le agende. Va segnalato che con una ragionevole via di mezzo tra gli estremi finora possibili, aumenterebbero le probabilità di una meteorologia favorevole. E siccome dopo Pasqua viene Pasquetta, anche la tradizionale gita fuoriporta sarà più sicura. Senza dimenticare però che andando troppo in là, il carciofo di Pasqua potrebbe già essere fuori stagione.
E anche a scuola si potrà prevedere in anticipo l’ultima pausa di relax prima della volata finale verso gli esami