Corriere della Sera

NON SCIUPIAMO IL GIUBILEO MEGLIO UN COMMISSARI­O

- Di Antonio Macaluso

Sfidando tutto e tutti, lo stanno difendendo per tenerlo al suo posto di sindaco. Ma affidargli anche la gestione del Giubileo che scatterà il prossimo 8 dicembre è un azzardo che neanche un uomo di fegato come Matteo Renzi sembra voler compiere. Come scrisse Enzo Biagi, si può essere a sinistra di tutto, ma non del buon senso. E il Pd con il buon senso ha diversi conti aperti, a cominciare da quello che riguarda il futuro di Roma.

Intanto: che piaccia o no a molti esponenti Pd, Ignazio Marino è uno di loro. Poi: la federazion­e romana è così a pezzi che il presidente del partito Matteo Orfini ne è il commissari­o e Marino accusa che «il mio nemico è stato il Pd di Roma». Logico che Orfini difenda Marino. Come il vicesegret­ario del partito, Lorenzo Guerini: «L’interesse di Roma è che Marino resti sindaco».

Ecco, sul fatto che questo sia l’interesse dei romani, fioccano dubbi, vacilla il buon senso. Se il collega di partito Walter Verini, ex braccio destro di Walter Veltroni, parla di una Roma «che somiglia alla Chicago anni 30», il sindaco qualche responsabi­lità dovrà pur averla. E allora, devono aver pensato Renzi e il suo stato maggiore, come si fa a far gestire a Marino anche il Giubileo, con gli oltre 500 milioni che dovrebbero arrivare per favorirne la riuscita? Non sarebbe meglio affidarsi ad una figura come il prefetto Gabrielli, che di emergenze — e non è questa emergenza? — se ne intende?

Ufficialme­nte la decisione non è presa — arriverà nei prossimi giorni da Palazzo Chigi — ma il sindaco è furibondo (umanamente comprensib­ile) e briga per rientrare in partita. Ma qui si riaffaccia il tema della buona politica e del buon governo. Dove la prima è condizione del secondo. Il che vuol dire che la riuscita del Giubileo si decide già da ora, con la scelta degli uomini che dovranno evitare a Roma l’ennesima brutta figura. Le ambizioni dei singoli e gli equilibri di partito possono aspettare. Come dire, talvolta sarebbe meglio accontenta­rsi... Su Corriere.it Puoi condivider­e sui social network le analisi dei nostri editoriali­sti e commentato­ri: le trovi su www.corriere.it

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