«La creatività è una scienza e una questione di millimetri»
Jay Vosoghi di Boglioli: cambiamenti impercettibili per clienti speciali. E arriva il «su misura»
«C ’è una scienza, nella creatività». Jay Vosoghi, direttore di Boglioli, crede alla misurabilità delle cose invisibili. «Sì, a volte la creatività è una questione di millimetri. Il filetto del bordo della tasca interna della giacca, per esempio. Quando ho deciso di restringere di due millimetri quella strisciolina di tessuto sapevo che sarebbe cambiato moltissimo. Il cliente di un marchio come il nostro riconosce cose invisibili a altri: come il filetto della tasca, la sua inclinazione. Mi dicevano quelli di Mr Porter, il sito di ecommerce che è nostro ottimo cliente, che con i nostri capi hanno praticamente zero resi: che complimento».
Curiosando all’interno delle giacche della nuova collezione si vede come la linea sia cambiata, con quella millimetrica mutazione. E come l’etichetta nuova, minimalista, bianca con un piccolo logo che ricorda il Duomo, sia un altro tocco speciale: «Nel menswear non abbiamo il lusso dei colleghi della moda femminile: niente vestiti, niente gonne, niente tacchi, niente stampe, niente scollature. Alla fine la maggior parte degli uomini veste di grigio e blu. Ma questo rende tutto ancora più interessante: il colore, quel poco che c’è nel
menswear, è ancora più importante: una maglia sgargiante, una cravatta di maglia, magari una camicia. Il colore diventa uno strumento potentissimo, amplificato dal contesto».
Ecco perché Vosoghi, americano intellettuale che conosce benissimo il nostro design, la nostra architettura (la passione: il Novecento) ha deciso di prendere la classica K-Jacket di Boglioli, già così innovativa nel «tinto in capo», e trasformarla — servizio che verrà lanciato presto — in capo made to measure, con misure personalizzate: il cliente sceglierà colori, tessuti, dettagli, bottoni. Come dal sarto, dove la qualità si misura in millimetri.