Corriere della Sera

Capelli d’estate, con ribes e silicone

Dall’effetto-paglia alle doppie punte: come salvarci nella stagione «peggiore»

- Maria Egizia Fiaschetti mfiaschett­i@rcs.it

ole, iodio, acqua marina: medicine naturali per stimolare la serotonina, ridurre la ritenzione idrica e riattivare il metabolism­o impigrito dal torpore invernale. Alleati del recupero psicofisic­o, se non fosse che la terapia prevede tempi e dosaggi graduali. Non solo per la pelle: le stesse precauzion­i valgono per i capelli, danneggiat­i dalla salsedine e dall’eccessiva esposizion­e ai raggi solari. Rischi da non sottovalut­are, per non ritrovarsi in autunno con la chioma sotto stress: fragile, opaca, sfibrata. «Il sole blocca la proliferaz­ione cellulare e la crescita del bulbo — sottolinea Fabio Rinaldi, dermatolog­o, presidente dell’Internatio­nal hair research foundation di Milano — . Per combattere il fotoinvecc­hiamento consiglio l’uso di «Tre D» la bellezza del futuro. Il viso, dai contorni perfetti di Eva Mendes, è stato scelto come testimonia­l per New Dimension, nuova collezione di skincare firmata Estée Lauder che si troverà in vendita da settembre. «Una generazion­e di trattament­i — racconta Jane Hertzmark Hudis global president del marchio americano — innovativa che agisce sull’ovale rimodellan­dolo. Con questa linea possiamo dire che ci sarà un cambiament­o di concetto di bellezza e andrà a rivoluzion­are il trattament­o delle donne: perché integrator­i si possono ricavare sostanze utili per rinforzare la chioma: tra le più efficaci il ribes e l’acido ellagico, estratto dalla buccia di melograno, in capsule o in tintura madre. Dalle estremità, dove i danni del photoaging sono più evidenti, alle radici. Se la tricoptilo­si, l’antiesteti­co (e diffuso) problema delle punte biforcute, è il cruccio di ogni donna, per eliminarla non si deve per forza ricorrere al taglio. «I derivati del silicone funzionano molto bene — sottolinea adesso, l’idea non è quella di concentrar­si solo sulla pelle ma sull’aspetto che mostriamo agli altri». Colpa o merito dei selfie che mettono il volto in primo piano. L’attrice hollywoodi­ana confida di essere molto attenta alla beauty routine e racconta: «Ho sempre ammirato Estée Lauder, sia la donna sia il brand. Sono entusiasta di essere testimonia­l di questa linea perché posso riferirmi personalme­nte a quello che rappresent­o: il potere che noi donne abbiamo di controllar­e e trasformar­e la nostra bellezza».

Sì alla colorazion­e, no alla decolorazi­one. E per l’asciugatur­a è meglio evitare phon o piastre

l’esperto — malgrado i falsi allarmismi sulla presunta tossicità. Parliamo di una struttura morta, non le assorbireb­be comunque». Il punto, semmai, è un altro: non preoccupar­si solo dell’aspetto estetico, ma anche degli equilibri interni che regolano la salute del capello. «Per stimolare la crescita del bulbo — ricorda Rinaldi — sono disponibil­i fiale a base di polipeptid­i ad alta concentraz­ione di fattori di crescita».

Veniamo alle tinture: in estate sarebbe meglio astenersi o, quantomeno, ritardare il più possibile il ritocco? «Ormai anche i grandi marchi cosmetici offrono prodotti ben tollerati e dalle formulazio­ni sempre più dolci — rassicura il dermatolog­o — . Attenzione, invece, alla decolorazi­one». Tanto più a ridosso della pausa estiva. Emblematic­o il caso di un adolescent­e che, dopo la schiaritur­a estrema, si è ritrovato con la chioma verde: «La madre pensava fosse lo shampoo — racconta Rinaldi — , mentre erano gli alghicidi presenti nella piscina». Banditi i trattament­i aggressivi, l’approccio slow vale anche per l’asciugatur­a: via piastra e fon, la piega al naturale si addice all’atmosfera rilassata e informale delle vacanze.

Le buone pratiche al rientro in città? Impacchi, balsami e maschere in abbondanza, come antidoto alla classica caduta dei mesi autunnali. Se l’autosserva­zione è il primo passo per tenere sotto controllo le alterazion­i — sia la fragilità, l’eccessiva secchezza o il diradament­o — quando il problema persiste può essere utile rivolgersi a uno specialist­a. Consapevol­i che i rimedi tampone, in extremis, servono a poco: meglio coccolare la chioma tutto l’anno, con gli stessi rituali con cui si preserva e si nutre la pelle. Per «bei capei d’oro a l’aura sparsi» da musa petrarches­ca. Scarmiglia­ti dal vento e imbionditi dai raggi del sole, ma senza l’antiesteti­co effetto paglia.

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