Corriere della Sera

I sapori di Agliè Sotto il Castello lo stile dei Savoia e le atmosfere di Gozzano

Auto d’epoca, ciclisti, panetterie (e la fama di Elisa di Rivombrosa)

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Da sapere

Le distanze Agliè dista 34 km da Torino e 121 da Milano. Per arrivare in auto, si può prendere la Torino-Milano

I prezzi Ad Agliè si può acquistare una villetta di circa 200 metri quadri con un giardino, a 220 o 300 mila euro, a ridosso del nucleo storico. Lo stile architetto­nico prevalente è quello rustico delle vecchie cascine del Canavese

La scelta Alcune case sono in vendita a 190/230 mila euro, cui va aggiunto il costo per ristruttur­arle. Ma in media un appartamen­to di circa 100 metri quadri costa circa 100 mila euro officina delle meraviglie di Guglielmo Zana e del suo giovane aiutante Matteo, si trova esattament­e a metà strada tra il Castello Ducale dei Savoia e il Meleto di Guido Gozzano, i due gioielli di Agliè, borgo del Canavese, porta di ingresso al Parco del Gran Paradiso e ai suoi stambecchi. La prima impression­e è quella di trovarsi in una galleria di arte contempora­nea in cui le opere sono celate alla vista da coltri bianche e coperte cucite a mano. Poi nonno e nipote alzano contempora­neamente i veli ed eccole comparire, la Balilla Torpedo, la Fiat 518 Ardita, una fiammante Lancia Appia Spider. E soprattutt­o una splendida Fiat 510 immatricol­ata nel 1923 che il Re Vittorio Emanuele II guidò insieme a Giovanni Agnelli e al Maresciall­o Armando Diaz sulla pista del Lingotto di Torino.

«L’ossessione per le auto d’epoca è cominciata a 18 anni con una Topolino — racconta il 72 enne Guglielmo — . Ho il dono naturale di fare funzionare ogni cosa, soprattutt­o queste nonnine che rombano anche quando sono molto avanti con gli anni. Lucido la loro livrea, mi prendo cura dei pistoni. Penso che il segreto di questo borgo sia proprio quello di amare una forma di bellezza pratica, concreta. La natura, la storia, i nostri avi ci hanno donato la cornice delle montagne del Gran Paradiso, terre fertili, vigneti generosi, un’antica sapienza meccanica, e noi anziché adagiarci cerchiamo, per così dire, di tenere sempre accesi i motori. Così quello che abbiamo di buono, circola, viaggia sempre».

È un po’ quello che fa Giorgio Cambursano,

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