Tutto esaurito per l’aumento di Mps In cassa entrano 3 miliardi di euro. Rimborso dei Monti bond, il ministero del Tesoro socio al 4%
Il mercato ha dato ancora una volta fiducia al Montepaschi: l’aumento di capitale da 3 miliardi di euro — molto diluitivo per chi non avesse sottoscritto a 1,17 euro ma anche conveniente dato lo sconto offerto — è stato sottoscritto pressoché integralmente, circa il 99,59%. All’asta da lunedì andrà una manciata di diritti, che il mercato dovrebbe assorbire senza problemi.
Il consorzio di 21 banche capitanato da Ubs, Citigroup, Goldman Sachs e Mediobanca è riuscito a convincere gli investitori che dopo l’asset quality 5 miliardi dell’anno scorso), con una patrimonializzazione in linea con il settore e carico di una forte componente speculativa per la prospettiva dell’aggregazione richiesta da Francoforte e per l’assenza di un socio di controllo. Il patto di sindacato tra Fondazione Mps (scesa all’1,5% dal precedente 2,5%) Fintech (4,5%) e Btg Pactual (poco sotto il 2%) vincola appena lo 5,48%. Nella governance poi hanno un ruolo Axa (al 3,17%) e Alessandro Falciai, che potrebbe aver incrementato di poco il suo 1,7%. Rumors di mercato hanno indicato poi come possibili acquirenti fondi Usa come Paulson o York. A luglio poi entrerà il Tesoro, che riceverà il 4% come interessi sui Monti bond per il 2014. Nel frattempo si cercherà il futuro presidente della banca, se Alessandro Profumo confermerà le dimissioni annunciate. Tra i nomi circolati, i banchieri Pietro Modiano e Luigi De Vecchi, ma anche i consiglieri Fiorella Kostoris, Roberto Isolani e lo stesso Falciai, che in assemblea ha raccolto voti dei fondi istituzionali pari al 5% del capitale.