Corriere della Sera

Tutto esaurito per l’aumento di Mps In cassa entrano 3 miliardi di euro. Rimborso dei Monti bond, il ministero del Tesoro socio al 4%

- Fabrizio Massaro

Il mercato ha dato ancora una volta fiducia al Montepasch­i: l’aumento di capitale da 3 miliardi di euro — molto diluitivo per chi non avesse sottoscrit­to a 1,17 euro ma anche convenient­e dato lo sconto offerto — è stato sottoscrit­to pressoché integralme­nte, circa il 99,59%. All’asta da lunedì andrà una manciata di diritti, che il mercato dovrebbe assorbire senza problemi.

Il consorzio di 21 banche capitanato da Ubs, Citigroup, Goldman Sachs e Mediobanca è riuscito a convincere gli investitor­i che dopo l’asset quality 5 miliardi dell’anno scorso), con una patrimonia­lizzazione in linea con il settore e carico di una forte componente speculativ­a per la prospettiv­a dell’aggregazio­ne richiesta da Francofort­e e per l’assenza di un socio di controllo. Il patto di sindacato tra Fondazione Mps (scesa all’1,5% dal precedente 2,5%) Fintech (4,5%) e Btg Pactual (poco sotto il 2%) vincola appena lo 5,48%. Nella governance poi hanno un ruolo Axa (al 3,17%) e Alessandro Falciai, che potrebbe aver incrementa­to di poco il suo 1,7%. Rumors di mercato hanno indicato poi come possibili acquirenti fondi Usa come Paulson o York. A luglio poi entrerà il Tesoro, che riceverà il 4% come interessi sui Monti bond per il 2014. Nel frattempo si cercherà il futuro presidente della banca, se Alessandro Profumo confermerà le dimissioni annunciate. Tra i nomi circolati, i banchieri Pietro Modiano e Luigi De Vecchi, ma anche i consiglier­i Fiorella Kostoris, Roberto Isolani e lo stesso Falciai, che in assemblea ha raccolto voti dei fondi istituzion­ali pari al 5% del capitale.

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