Corriere della Sera

Dai futuristi agli anni Duemila «Camera con vista» sul secolo

Un «racconto» di 450 artisti in 108 collezioni pubbliche

- Di Marco Gasperetti

La «Camera con vista» stavolta non è affacciata sull’iconografi­a della Toscana e il Rinascimen­to pare sospendere la sua emanazione neoplatoni­ca. Così, socchiuden­do le imposte di un’improbabil­e finestra della pensione Bertolini (la dimora fiorentina e immortale del romanzo di Forster), ecco che lo scenario ci proietta quattrocen­to e più anni in avanti nella storia dell’arte e spazia su un dedalo di strade maestre. È il tragitto meno conosciuto del Novecento toscano.

Si percorre una via e appare il museo Marino Marini di Firenze; si punta lo sguardo all’orizzonte ed ecco la Galleria d’Arte Moderna custodita in uno dei simboli del rinascimen­to fiorentino: Palazzo Pitti. Si varca l’ingresso di Piazza della Repubblica e le Giubbe Rosse, il caffè letterario, ci legge capitoli di Futurismo. E non c’è solo Firenze a lanciare magici strali di modernità.

Nel Mugello, a Barberino, ci aspetta la Collezione permanente di Giuliano Vangi, a Caprese (il paese natale di Michelange­lo) le sculture di bronzo e di legno novecentes­che, a Follonica il Magma, museo delle arti in ghisa, a Livorno Villa Mimbelli dedicata a Giovanni Fattori è ancora a Carrara si svelano i segreti delle arti plastiche, a Pisa trionfa la grafica con il museo a lei dedicata davanti all’Arno, mentre a Prato è il «Pecci» a imporsi come straordina­rio centro d’arte contempora­nea, insieme al museo del tessuto.

un elenco lunghissim­o di musei, centri, collezioni, parchi (come non ricordare quello di Collodi, Pistoia, dedicato a Pinocchio?), ma anche di progetti e itinerari quello che Regione Toscana ed Ente Cassa di Risparmio di Firenze hanno preparato e inserito in Toscana ‘900, il nuovo capitolo del progetto giunto alla decima edizione «Piccoli e Grandi Musei» (uno sguardo verso e attraverso i luoghi d’arte meno conosciuti) dedicato all’arte toscana del XX secolo. S’inizia oggi sino all’ultimo giorno (il 31 dicembre) del 2015, con 11 mostre (da quella nella Fondazione Ragghianti di Lucca a quella nell’Accademia Chigiana di Siena), 18 eventi collateral­i, 108 musei da visitare, 7 itinerari turistici e una nuova rete museale aperta il sabato e la domenica.

Gli artisti che s’incontrano sono oltre 450. Si raccontano, tra gli altri, Lorenzo Viani, Ottone Rosai, Marino Marini, toscani doc, ma non solo. La Toscana ha accolto, benedetto e a volta forgiato come in un misterioso imprinting, creativi arrivati da altri luoghi. Come Massimo Campigli, Carla Accardi, Igor Mitoraj. «Dal tempo dei Macchiaiol­i agli anni del futurismo, dal “ritorno all’Ordine” alle tendenze del secondo Novecento — spiega Antonio Paolucci, presidente del comitato scientific­o del progetto — la Toscana è stata un grande laboratori­o della modernità. E in pochi sanno che sono 108 le collezioni pubbliche che in Toscana possono essere definite musei di arte moderna. Noi, da Firenze a Livorno, dalla Val d’Orcia alla Maremma le abbiamo studiate e le abbiamo fatte diventare un itinerario».

Non è solo un grande spettacolo dell’arte, «Toscana ‘900», ma un’operazione culturale capace di svelare una Toscana altra. «Una regione alternativ­a, perché così ricca di patrimoni artistici da poter fare emergere percorsi tematici inediti, come sta offrendo la regione ad Expo», spiega l’assessore alla cultura e al turismo della Regione Toscana. Sara Nocentini.

C’è stato un lavoro di ricerca «sul campo», per descrivere il ventesimo secolo dell’arte che gli studiosi hanno pubblicato in una guida di trecento pagine (Skira) e una app per smartphone e tablet. Che sono anch’esse «camere con vista» su una Toscana che non ti aspetti.

Itinerario trasversal­e Rosai e Campigli si affiancano a Vangi e ad altri contempora­nei. Ne esce un’immagine alternativ­a del territorio, dalle città ai piccoli centri

 ??  ?? Evocativo Uno scorcio del Museo «Marino Marini» di Firenze. In primo piano, uno dei famosi cavalieri dello scultore
Evocativo Uno scorcio del Museo «Marino Marini» di Firenze. In primo piano, uno dei famosi cavalieri dello scultore

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