Corriere della Sera

Vince il Portogallo Prima sconfitta di Conte in azzurro

Prima sconfitta e prima volta senza gol ma Conte può sorridere: la squadra c’è

- Di Bocci, F. Monti Tomaselli

All’ultimo ostacolo della stagione, l’Italia ha conosciuto la prima sconfitta della gestione-Conte, dopo cinque vittorie e quattro pareggi e sempre con gol. Ha vinto il Portogallo, con la prima rete di Eder (del Braga) in Nazionale (dopo il palo di Bonucci), ma non è il caso che il c.t. si rovini le vacanze, e non soltanto perché questa era solo un’amichevole. Nel suo primo anno azzurro ha molto seminato; adesso ha dodici mesi per fare sintesi e presentare all’Europeo, che inizierà il 10 giugno 2016, in Francia, una squadra autorevole, che potrà puntare anche su qualche Under 21 (Rugani e Romagnoli). Semmai ci sarebbe da discutere sul fatto che Conte, come i suoi predecesso­ri, non abbia tempo per lavorare come si dovrebbe e che sia stato costretto a fare esperiment­i in corso d’opera, in un’amichevole sistemata a metà giugno, nella quale era in ballo anche la questione delle teste di serie per le qualificaz­ioni al Mondiale 2018, dove l’Italia sarà in seconda fascia, avendo perso qui.

Meglio il Portogallo, anche senza Cristiano Ronaldo, però gli azzurri hanno dato tutto, e hanno lottato fino all’ultimo per non perdere. Non è un caso che Beto sia stato costretto a due interventi complicati in angolo fra il 47’ e il 50’ della ripresa, prima su Gabbiadini e poi su Vazquez e che nel recupero né Matri né Ranocchia abbiano inquadrato la porta. Quando si cambia molto, è inevitabil­e che ci sia una maggior propension­e all’errore, soprattutt­o in fase difensiva. L’Italia ha cominciato meglio del Portogallo, rendendosi subito pericolosa sulla punizione di Pirlo (3’), respinta da Beto, ma ha perso consistenz­a nell’ultimo quarto d’ora, dopoché El Shaarawy aveva concluso una percussion­e sulla destra, calciando a lato di pochissimo (27’). Il Portogallo, che aveva ballato in difesa nei primi dieci minuti, ha avuto una grande occasione sul tiro di Varela (errore di Sirigu), ma a porta spalancata, è stato Ranocchia a salvare. La squadra si è allungata e il controllo della gara è passato ai portoghesi, più connessi nei movimenti delle linee. Se la fase difensiva è stata gestita con eccessiva disinvoltu­ra, si è visto quanto abbia ragione Conte nel sottolinea­re la mancanza di un vero numero 9: Immobile ha corso molto, persino troppo, ha subito tantissimi falli, ha aperto lo spazio, ma nessuno ne ha approfitta­to e questo spiega perché l’Italia nel primo tempo non abbia mai centrato la porta su azione.

A inizio ripresa, la partita è cambiata in maniera radicale: palo di Bonucci sulla punizione di Pirlo, con Darmian che ha fallito il gol sulla ribattuta (5’) e vantaggio portoghese, sulla ripartenza di Eliseu: il cross di Quaresma ha messo Eder nella miglior condizione per segnare, dopo aver bruciato sul tempo Bonucci (7’). È venuto il momento di provare anche Vazquez, con un cambio di sistema di gioco (4-2-3-1 variabile). La partita è rimasta veloce e con continui cambi di scenario: l’Italia ha rischiato di prendere il secondo gol in più di un’occasione, ma è andata anche vicino al pareggio, prima e dopo che le sostituzio­ni di massa rivoluzion­assero il finale di partita.

Seconda fascia Il k.o. manda in seconda fascia l’Italia nella scelta delle teste di serie per le qualificaz­ioni mondiali

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Salvatore Sirigu: è il gol che costringe alla prima sconfitta
da c.t. Antonio Conte (Afp)
Decisivo Il portoghese Eder, 27 anni, colpisce in acrobazia e batte Salvatore Sirigu: è il gol che costringe alla prima sconfitta da c.t. Antonio Conte (Afp)

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