Tre madri e 9 figli in fuga dall’Inghilterra al Califfato
«Per favore tornate a casa, alla nostra vita normale». Akhtar Iqbal implora davanti alle telecamere. Lo vedranno, i suoi bambini, via Internet? Mohammad piange, le mani sugli occhi, la camicia a quadretti. Un appello da Bradford, nord Inghilterra. Tre padri, tre mariti denunciano la scomparsa delle famiglie. «Non siamo arrabbiati, tornate». Dodici persone: tre sorelle con 9 figli, partiti in pellegrinaggio per l’Arabia Saudita. Dopo l’8 giugno, stop alle telefonate: «Papà ci manchi». Dalle indagini risulta che il 9 giugno madri e figli — il più piccolo 3 anni, il più grande 15 — hanno preso un aereo da Medina a Istanbul, l’hub preferito dell’«agenzia viaggi Isis», punto di passaggio per chi vuole farsi inghiottire dallo Stato islamico. Le tre Dawood hanno un fratello nelle file del Califfato. La polizia teme che abbiano già attraversato il confine turco. L’Isis recluta donne e bambini, oltre che braccia per sparare. Quei padri distrutti certo pagherebbero per uno scambio: prendete noi, fate tornare Ismaeel, Maryia, Zaynab «alla vita normale», al campo giochi di Bradford.