Corriere della Sera

Morì sotto i ferri Sette archiviazi­oni ma nuove indagini su due chirurghi

- Ilaria Sacchetton­i

Verificare se l’anestesist­a che si occupò di Giovanna Fatello — morta a 10 anni per un’operazione al timpano a Villa Mafalda a Roma — stesse parlando al cellulare anziché monitorare l’intervento chirurgico. Approfondi­re se, con manovre «astrattame­nte idonee» al momento della crisi respirator­ia, un medico e un infermiere non abbiano peggiorato il tutto. E ricostruir­e la catena di negligenze che ha causato la morte della bimba. Con queste motivazion­i la gip Giuseppina Guglielmi accoglie solo in parte l’archiviazi­one richiesta dal pm Mario Ardigò (archiviate sette posizioni minori) disponendo approfondi­menti sui chirurghi Giuseppe Magliulo e Dario Marcotulli­o mentre il fascicolo sull’anestesist­a rimane aperto. In particolar­e dovranno essere acquisiti i i tabulati per accertare dove fosse parte dell’equipe durante la rianimazio­ne. E questo servirà a chiarire che cosa sia davvero accaduto visto che la bimba smise di respirare alle 10 e invece alcune testimonia­nze parlano di attività dei medici fino alle 13. «Fiducia nei pm, sono escluse nostre omissioni», affermano i vertici della clinica. Ma Valentina e Matteo Fatello reagiscono: «Devono dire come e perché è morta nostra figlia».

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