Donne argentine nelle strade contro le violenze
In principio fu un tweet: «Ci stanno uccidendo». Il grido disperato di una giornalista, ricorda sull’International New York Times lo scrittore Uki Goñi, si è trasformato in marce di protesta contro la piaga del femminicidio in Argentina (più di 1.800 casi dal 2008). «Il governo — denuncia Goñi — manca delle risorse per far fronte al problema, le corti di giustizia hanno pochi fondi e le forze di polizia non sono addestrate». Ma, dopo la marcia che ha portato 200 mila persone nelle strade di Buenos Aires, alzare la voce contro il machismo non è più un tabù. Come ha detto la disegnatrice Maitena Burundarena, «è di colpo diventato o.k. parlare di violenza sessista».