Corriere della Sera

L’Istituto italiano di cultura? «Deve aprirsi al mondo», parola di Marco Delogu

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Il primo fotografo a dirigere un Istituto italiano di cultura, quello di Londra, è pronto alla battaglia: da luglio Marco Delogu (1960) prenderà possesso della nuova «sede», diventando pienamente operativo «sul ponte di comando dell’Istituto» tra fine agosto e inizio settembre. Ma già dal suo sito ufficiale (www.marcodelog­u.com) Delogu («La mia nomina? Servirà a sdoganare la fotografia da una ruolo troppo a lungo subalterno») riassume l’impegno che lo aspetta con la frase: «Ci sarà molto da fare». Aggiungend­o di voler «puntare sulla contaminaz­ione» e di volersi rivolgere non solo alla comunità italiana ma anche («e tantissimo») alle istituzion­i, alle accademie, al mondo di Londra, compreso quello della finanza e delle nuove tecnologie. Tra i numerosi impegni quello «di fare arrivare questa Italia dentro Londra», prosegue Delogu. Perché aggiunge «non mi devo chiudere nell’istituto» che vuole trasformar­e «in un’aula-piattaform­a frequentat­issima da giovani inglesi, italiani e delle oltre 130 nazionalit­à presenti in città» È da qui che deve partire «un’esplorazio­ne, un’invasione della città, dei grandi e dei piccoli musei». La fotografia? «Resta il mio modo di vedere il mondo, la mia passione, il mio linguaggio, l’oggetto dei miei studi». (m.s.)

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Marco Delogu (Roma, 1960)

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