Corriere della Sera

«Sono l’altro De Gregori, senza invidie»

Nuovo disco per Luigi, fratello di Francesco: «Il bandito e il campione» è mia, grazie ai diritti mi sento libero

- Andrea Laffranchi

Ha scritto testo e musica di «Il bandito e il campione» portata al successo nel ‘93 dal fratello (assieme nella foto)

Luigi e Francesco. Luigi è quello maggiore. Francesco è più piccolo di 7 anni. Fanno lo stesso mestiere. Cantautore. Luigi e Francesco De Gregori. «Non c’è mai stata invidia da parte mia. Sono sempre stato un suo ammiratore», racconta Luigi che ieri ha pubblicato (in digitale, il cd esce a luglio) «Tutto quello che ho 20032015», compendio dei suoi ultimi tre album, un viaggio tra il folk e il country. «Ho scelto i brani più rappresent­ativi e che vedo arrivati a una versione “definitiva”. Un modo per farmi conoscere a un pubblico più ampio».

Fino al 2012 per il mondo della musica lui era Luigi Grechi. «Nei quiz televisivi chiedevano spesso come si chiamasse il fratello meno famoso di Francesco De Gregori», ridacchia. Solo con «Angeli & fantasmi» del 2012 ha deciso di firmarsi Luigi «Grechi» De Gregori. ROMA — L’Opera di Roma volta pagina. Nella prossima stagione, che si apre con «The Bassarids» di Henze (si rappresent­a in Italia per la seconda volta dal 1966), le recite passano da 71 a 104, più 46 di balletto. In totale 18 produzioni. Grandi registi alla loro prima volta all’Opera romana: Mario Martone per Henze, Damiano Michielett­o per il Trittico di Puccini, Terry Gilliam (foto) per il Benvenuto Cellini di Berlioz, Emma Dante per La Cenerentol­a di Rossini (diretta da Alejo Perez, atteso quest’estate a Salisburgo). Rossini in tutte le salse: a duecento anni dalla prima , il Barbiere di Siviglia sia al chiuso, che d’estate in quattro piazze della città. La sua carriera, quasi interament­e nel mondo delle autoproduz­ioni e dell’undergroun­d, iniziò nel 1975. «Scelsi come pseudonimo il cognome di mia madre per non confondere le cose. Di recente quando anche Francesco mi ha chiesto perché non mi riprendevo il nostro cognome mi sono convinto. Arrivati a una certa non si ha più l’ansia della ricerca del sé».

La voce è simile («Possiamo fare scherzi telefonici, ma cantando la usiamo in modo diverso») e nella musica di Francesco c’è più di un pezzo del fratello. Luigi è l’autore di testo e musica di «Il bandito e il campione», la storia di Costante Girardengo e dell’anarchico Sante Pollastri. «Nel 1973-74 un amico di Novi Ligure mi raccontò la storia, una grande epopea, di questi suoi due concittadi­ni. Ci ho messo anni a darle forma: l’ho completata nel 1990. All’inizio era lunga come un poema... Per me tutte le canzoni più che un film dovrebbero essere un trailer». Nel 1993 Francesco decise di metterla come unico inedito del disco live che da quella canzone prese il nome. «Fu un successo non previsto. Nemmeno da lui. La più grande soddisfazi­one fu quando mi disse “All’inizio pensavo di farti un piacere, invece l’hai fatto tu a me”». Con grande modestia Luigi riconosce i meriti dell’interprete. «Ha velocizzat­o il brano, la mia è una ballad lenta e distesa, lui gli ha dato un ritmo incalzante. E poi gli ha dato il suo pubblico. È servito anche a me quel successo: i diritti mi permettono di sostenere la mia carriera. Fare il cantautore è una scusa per fare il vagabondo».

Se la canzone italiana ha il suo Principe, è anche un po’ merito suo. «Appesa al muro di casa c’era una chitarra. Ero perfido e la scordavo apposta per non farla usare a mio fratello. Lui imparò a riaccordar­la per poterla suonare quando io non ero in casa». Fu lui a indirizzar­e Folk Luigi «Grechi» De Gregori, 71 anni. Il cantautore ha pubblicato «Tutto quel che ho 2003-2013», una raccolta dei suoi migliori brani del decennio il fratellino al Folkstudio di Roma, culla del cantautora­to della capitale. In quegli anni Luigi vinse un concorso di biblioteca­rio alla Civica Sormani di Milano e si trasferì. «Papà ci teneva. Era il suo mestiere. E quello di nonno. Mi sono pentito di quella scelta». La musica diventa un hobby e negli anni Ottanta la sua produzione artistica si ferma. «Un periodo sciagurato per l’Italia e per la musica: gli anni delle lampade Uva e del funk. Era una cultura che guardava con poca simpatia all’approfondi­mento e preferiva l’effimero». Luigi si licenzia dalla Sormani, viaggia, torna alla musica. «Vorrei poter passare più tempo on the road. Il cantautore è la scusa che ho usato per fare il vagabondo e viaggiare».

In «Tutto quello che ho» oltre a quel successo ci sono anche due brani in cui Francesco suona l’armonica e altri due a sua firma. «Risalgono ai suoi esordi. Non li ha mai pubblicati perché quello stile umoristico e surreale era troppo discordant­e rispetto al suo».

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 ??  ?? Luigi De Gregori, 71 anni, è nato a Padova. Debutta nel ‘75 con «Accusato di libertà», a nome Luigi Grechi, dal cognome della madre
Luigi De Gregori, 71 anni, è nato a Padova. Debutta nel ‘75 con «Accusato di libertà», a nome Luigi Grechi, dal cognome della madre

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