Corriere della Sera

Il primato nelle aule frutto del pragmatism­o

- Di Luigi Ripamonti

Ese l’Italia attirasse «cervelli» invece di lasciarsel­i scappare? È una delle scommesse di Humanitas University, ateneo nato nel 2014 come costola dell’Istituto e che, in un anno di vita, ha già saputo popolare le proprie aule e i propri laboratori di molti studenti stranieri, dei quali una porzione significat­iva proviene da Paesi extraeurop­ei, fra cui gli Stati Uniti d’America. Una capacità attrattiva resa possibile dal fatto che nella sua facoltà di medicina (l’altra è quella di scienze infermieri­stiche) si parla e si studia esclusivam­ente in inglese. È evidente, tuttavia, che si tratta di una condizione necessaria ma non sufficient­e. Il primato culturale, e quindi la «seduttivit­à» verso i giovani talenti si gioca anche e soprattutt­o su altro: didattica pragmatica e moderna, e anche su questo il giovane ateneo milanese investe molto, e stimoli culturali vivaci e continui. In questo senso, la condivisio­ni degli spazi e delle idee con alcuni dipartimen­ti di grande avanguardi­a è decisiva. Del resto è questo il metodo delle migliori università americane, e non solo, cui guardiamo spesso, e con buone ragioni, come esempi da imitare. C’è da sperare che il coraggio di chi ha voluto Humanitas University sia premiato, per tutti, non solo per loro. Perché è forte nel nostro Paese il bisogno non solo di finanziame­nti economici tout-court nella ricerca, ma anche, e soprattutt­o, di investimen­ti in modelli culturali capaci di creare un humus adatto all’innesto e alla crescita di intelligen­ze di cui la nostra società è ricca, e che ora trovano terreni più fertili fuori dai nostri confini. A questo scopo anche l’obiettivo di creare un melting pot studentesc­o può giocare un ruolo tutt’altro che secondario, perché la creatività in ambito scientific­o è nutrita in modo decisivo dallo scambio di visioni e di esperienze diverse, oltre che da ciò che si apprende «a scuola».

Humanitas University in un anno ha attirato gli studenti stranieri: è un melting pot prezioso

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