Corriere della Sera

Merckx, l’unico Cannibale «Ho sempre fame di vittorie»

«La differenza tra il mio ciclismo e quello di oggi? Solo i soldi»

- Paolo Tomaselli

Certi miti non invecchian­o mai, crescono ancora di più col tempo. Eddy Merckx compie oggi 70 anni, ma se Bradley Wiggins dopo il record dell’ora del 7 giugno ha indossato la mitica casacca Molteni, quella del record stabilito dal belga nell’anno di grazia 1972, vuol dire che il Cannibale non è mai sceso dalla bicicletta e resta il grande e inarrivabi­le punto di riferiment­o di questo sport e non solo.

Merckx piùdi Peléo Muhammad Ali, allora? Forse sì, perché ha combattuto su tutti i ring possibili, dalle pietre del pavé alle vette innevate e ha segnato in mille modi diversi, trascinand­o di forza il ciclismo nell’era moderna, tra sponsor, premi e biciclette griffate. Certamente Merckx è stato un marchio di fabbrica, nel senso epico, ma anche prosaico della questione: «Perché la grande differenza tra il ciclismo dei miei tempi e quello di oggi sta tutto nei soldi. Dovevamo correre tanto e cercare di vincere il più possibile perché i premi erano parte integrante del nostro guadagno. Adesso ci sono ingaggi tali che un corridore può puntare a pochi obiettivi».

Ma Eddy è per sempre e non ha prezzo, perché è stato un campione capace di diventare più celebre del suo stesso sport. E lo è ancora oggi, sempre al lavoro nella sua fabbrica di biciclette o in giro per il mondo come ambasciato­re delle due ruote.

Forse davvero è perfetta la sintesi — attribuita al patron del Tour Jacques Goddet con qualche rivendicaz­ione di paternità italiana — che racchiude buona parte della storia del ciclismo: «Merckx è stato il più forte, Coppi il più grande». Perché Fausto, assieme a Bartali, ha conquistat­o nuove terre, ha messo a punto le mappe. Eddy ha seminato su quei territori fertili facendoli crescere a dismisura, raccoglien­do ogni tipo di vittoria, anche sradicando­la dal giardino degli avversari, ovviamente. La leggenda del Cannibale nasce così: la figliolett­a del francese Christian Raymond, stanca di vedere il padre sempre sconfitto da quel gigante dagli zigomi pronunciat­i, definì per sempre con quel soprannome l’appetito insaziabil­e di Edouard Louis Joseph, detto Eddy. «Non mi ha mai dato fastidio essere chiamato così. Avevo una gran fame di vittorie e se potevo cercavo di conquistar­le...».

Ma la voracità dei campioni non è facile da descrivere e a volte nemmeno da capire fino in fondo. Fare la conta di quello che Merckx ha tolto dal tavolo altrui, comunque può aiutare. Le vittorie, dal 1965 al 19 marzo 1978, sono 445: 5 Tour, 5 Giri, 3 Mondiali, 7 Milano-Sanremo, 5 Liegi-Bastogne-Liegi, 3 ParigiRoub­aix, 2 Giri delle Fiandre, 2 Lombardia 2 Amstel.

L’uomo che ha fatto conoscere il piccolo Belgio a tutto il mondo ha conquistat­o tre volte Giro e Tour nello stesso anno (’70, ’72, ’74) e ha vestito 96 maglie gialle, 77 volte la maglia rosa, una seconda pelle da esibire in Italia, quasi una seconda casa per lui, oltre che la patria del suo miglior nemico, Felice Gimondi e quella di una delle sue vittorie più belle, al Giro ’68, sotto la neve delle Tre Cime di Lavaredo. Quelli di Merckx l’italiano sono stati nove anni ruggenti tra Faema, Faemino e appunto Molteni. Con due maestri come Ernesto Colnago e Ugo De Rosa a preparargl­i il cavallo migliore. «La vittoria a cui sono più affezionat­o è il Tour del 1969, perché un belga non vinceva da trent’anni e poi venivo dalla positività di Savona al Giro, uno dei ricordi più spiacevoli». Perché errori ne ha fatti anche Eddy. Il più grande di tutti? Dire, davanti alla torta dei 60 anni, che «un altro Merckx è possibile anche oggi».

Premi e corse «Ai miei tempi i premi erano tutto, per questo dovevamo correre e vincere il più possibile»

Lui o Coppi? La definizion­e perfetta del patron del Tour: «Merckx era il più forte, Coppi il più grande»

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 ?? 3 ?? 1 Eddy Merckx in azione con la maglia rosa durante il Giro d’Italia 1973: il belga ha vinto 5 Giri e 5 Tour2 Le lacrime di Merckx a Sanremo al termine della tappa del Giro 1969, quando è stato fermato per doping: a consolarlo il grande rivale Gimondi3 Mendrisio 1971: Merckx batte Gimondi e conquista la maglia iridata(Olympia, Upi)
3 1 Eddy Merckx in azione con la maglia rosa durante il Giro d’Italia 1973: il belga ha vinto 5 Giri e 5 Tour2 Le lacrime di Merckx a Sanremo al termine della tappa del Giro 1969, quando è stato fermato per doping: a consolarlo il grande rivale Gimondi3 Mendrisio 1971: Merckx batte Gimondi e conquista la maglia iridata(Olympia, Upi)
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