Interviste, gaffe e sorrisi Il percorso a ostacoli del ministro «commissariato»
non s’insegna già?». E lei, sicura e un filo seccata: «Ragazzi... è sperimentale». E invece l’inglese è stato introdotto come materia obbligatoria dalla legge 53 del 2003.
A quel tempo, Stefania Giannini era rettore a Perugia: glottologa, arriva alla politica casualmente, ma recupera rapidamente il tempo perduto all’università.
Conosce Silvio Berlusconi (la candidatura alle Regionali del 2010 non decollò), passaggio dentro Italia Futura, approdo a Palazzo Madama al fianco di Mario Monti, conversione al rito del Partito democratico (febbraio scorso). Un bel giro.
Renzi se la ritrova davanti per la prima volta in un pomeriggio piuttosto memorabile: sta decidendo la squadra con cui andrà a Palazzo Chigi e lei è il capo delegazione di Scelta civica. Parlano cinque minuti: poi lei esce dalla stanza con l’incarico di ministro (chicca per gli antropologi: quelli di Scelta civica erano specialisti in questo giochetto; Monti in persona racconta che la stessa cosa era accaduta pochi mesi prima, quando era toccato a Enrico Letta dover preparare la squadra di governo. E anche lì: capodelegazione Mario Mauro che arriva, entra, ed esce ministro).
Sia Letta che Renzi, sostengono numerosi osservatori, si sarebbero poi pentiti di una selezione così frettolosa. Del resto, ormai con cadenza quasi settimanale, i retroscenisti ipotizzano un rimpasto del governo e la poltrona della Pubblica istruzione è tra quelle che vacilla di più (nel dubbio che questo rimpasto alla fine non si possa fare, Renzi le ha comunque spedito come sottosegretario Davide Faraone, guardia scelta del renzismo, nel ministero di viale Trastevere non casualmente soprannominato il «commissario»). Va così. Ed è pure tornata l’estate. Sì, è già passato un anno. Ricorderete. Stabilimento Marzocco, Marina di Pietrasanta (Lucca). I paparazzi s’appostano e cliccano spietati. Il ministro Maria Elena Boschi, in bikini. Lei, la Giannini, in topless. Il primo, in assoluto, di un ministro della Repubblica.
«Era una fotografia al naturale — commentò — e vi sarete accorti che la ragazza di campagna Stefania non è una donna rifatta. Il prossimo anno, comunque, andrò in montagna».
L’incarico Il primo incontro con Renzi è da capo delegazione di Scelta civica: ne esce con l’incarico al governo