Corriere della Sera

I pm e l’inchiesta sulle ragazze dei Parioli: Floriani a processo

La richiesta per il marito della Mussolini. La linea difensiva: «Non sapevo che fosse minorenne»

- Fulvio Fiano

«Assolto perché il fatto non sussiste». Padre Fedele Bisceglia non ha commesso nessuna violenza sessuale sulla suora in servizio presso l’Oasi francescan­a di Cosenza, fondata e gestita dall’ex frate. A dirlo sono stati i giudici della Corte d’appello di Catanzaro che si sono pronunciat­i dopo che, lo scorso settembre, la Cassazione aveva annullato con rinvio la precedente sentenza d’appello che aveva condannato padre Fedele a nove anni e tre mesi. L’ex cappuccino sospeso a divinis e allontanat­o dall’Ordine, ieri al momento del verdetto non era in aula. «L’assoluzion­e poteva avvenire già nove anni fa, se i giudici avessero letto bene le carte» dice Eugenio Bisceglia, che assieme al collega Franz Caruso, ha difeso padre Fedele.

Per i giudici d’appello, però, è stata dimostrata la responsabi­lità di Antonio Gaudio, ex segretario di padre Fedele, condannato a tre anni e 4 mesi per un episodio di abusi su un’ospite dell’Oasi francescan­a. In questi dieci anni, tanti ne sono passati dal momento dell’arresto, padre Fedele ha sempre sostenuto la tesi del complotto nei suoi confronti. L’ex frate ha atteso la sentenza nel suo paese natale, Laurignano (Cosenza), dove è giunto solo qualche giorno fa di rientro dal Madagascar, dove con gli ultras del Cosenza (l’ex frate è uno di loro), ha portato a termine una missione umanitaria. Dopo che il suo avvocato gli ha comunicato la decisione dei giudici, padre Fedele è corso in chiesa e

La Procura di Roma chiede il processo per Mauro Floriani, il marito di Alessandra Mussolini accusato di aver avuto rapporti sessuali nel 2013 con una delle due adolescent­i che si prostituiv­ano ai Parioli (la più grande, M., 15 anni allora). Il manager si era difeso sostenendo di non sapere che si inverte l’onere della prova a carico del cliente, era stata proprio la Mussolini come presidente della commission­e Infanzia, nel 2010. Se il giudice accoglierà la richiesta dei pubblici ministeri, il dirigente di Fs logistica rischia fino a sei anni di carcere.

Dopo l’arresto degli sfruttator­i e della madre di una delle due «baby squillo» Floriani si presentò in Procura e sostenne che il suo numero di telefono poteva essere finito tra quelli intercetta­ti nelle indagini. «È vero, ho avuto due rapporti sessuali a pagamento, ma non sapevo che si trattasse di minorenni» disse allora Floriani, un passato da capitano della Finanza. E aggiunse: «Ho visto il loro annuncio sul sito “bakecainco­ntri”. Ho preso il numero e ho chiamato».

Nel corso dell’interrogat­orio ammise dunque le richieste e l’esame dei tabulati telefonici ha dimostrato che i contatti sono stati più di due e sono cominciati nel luglio di due anni fa, tre mesi prima dell’arresto degli sfruttator­i. Il riconoscim­ento fotografic­o fatto dalle due liceali ha poi fornito il riscontro che per l’accusa ha chiuso il cerchio e determinat­o la richiesta di rinvio a giudizio. Anche perché altri clienti hanno raccontato di essere andati via subito dopo essere entrati nell’appartamen­to quando hanno capito che si trattava di minorenni.

Sono oltre 60 i frequentat­ori del seminterra­to nel lussuoso quartiere della Capitale identifica­ti dal nucleo investigat­ivo dei carabinier­i. Manager e profession­isti, alcuni padri di famiglia. Di questi, 11 hanno già patteggiat­o un anno di carcere e mille euro di multa, 22 stanno ricevendo in questi giorni la notifica di chiusura indagini ( che precede la richiesta di processo), mentre per gli altri gli accertamen­ti sono ancora in corso. Tra loro il figlio del senatore Donato Bruno, Nicola, nei confronti del quale il pm Cristina Macchiusi e l’aggiunto Maria Monteleone hanno ottenuto una proroga di indagini. Per il giro di prostituzi­one sono stati già condannati in otto. Dieci anni sono stati inflitti al procacciat­ore e «socio» delle ragazze, Mirko Ieni; sette anni all’altro sfruttator­e, Nunzio Pizzacalla. Per la madre della più piccola delle due ragazze, accusata di aver spinto la figlia a prostituir­si, la pena è stata di sei anni. La donna aveva sostenuto di aver creduto che la giovane spacciasse. Le ragazze erano state trasferite in comunità. A luglio comincia l’appello.

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Insieme Mauro Floriani, oggi manager delle Fs e ex ufficiale della Guardia di Finanza con la moglie, la parlamenta­re di Forza Italia Alessandra Mussolini

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