Corriere della Sera

Christilli­n: Torino svoltò, mollare sarebbe umiliante

- DAL NOSTRO INVIATO Marco Imarisio

All’improvviso sbatte la mano sul tavolo. «Nella vita mi sono sempre fatta un mazzo così».

Anche la signora della collina nel suo piccolo, insomma, si arrabbia molto. «Sono nata bene e sposata altrettant­o, lo so. Ma non posso passare il mio tempo a espiare la colpa di essere di buona famiglia».

Arrivano i piemontesi. In mezz’ora di visita al Museo Egizio, Matteo Renzi incardina Piero Fassino al secondo mandato da sindaco, mandando un messaggio trasversal­e a Ignazio Marino della serie «si fa così». E subito dopo rende ufficiale la nomina di Evelina Christilli­n alla presidenza del redivivo Ente nazionale del turismo italiano, noto alle cronache come carrozzone di Stato da 20 milioni all’anno e scarsi benefici alla diffusione delle bellezze nostrane.

La rianimazio­ne viene affidata a una signora che è molte cose tutte insieme, amica della famiglia Agnelli, docente e manager dalle mille cariche. Avrà anche il terribile difetto di non essere nata povera, ma ovunque è andata ha lasciato buoni ricordi. A cominciare dall’organizzaz­ione del Giochi olimpici invernali del 2006 a Torino. «Non furono solo rose. Ci sono state anche le spine del dopo, con l’abbandono degli impianti di montagna. Ma quell’evento I rischi del passo indietro Per la Capitale ritirarsi sarebbe un’ammissione di colpa, come dire che tutti in Italia sono corrotti ha cambiato la faccia e l’attitudine di una città. In meglio».

Ha presente la faccia di Roma candidata alle Olimpiadi del 2024?

«Se ti ritiri adesso diventa quasi una ammissione di colpa, come dire che noi italiani siamo tutti corrotti». Lei andrebbe avanti? «Non farlo significa togliere ogni speranza alla città che ci rappresent­a nel mondo. Da qualche parte si deve pur ricomincia­re».

Con Mafia Capitale che incombe?

«Dal letame magari nascono i fiori. Certo, tutte le istituzion­i e la politica devono tirare dalla stessa parte». Una pia illusione? «Lo scopriremo presto. Ma sarebbe assurdo e umiliante non giocarsi la partita fino in fondo».

Il rischio di spendere soldi per niente?

«Se dovesse risultare chiaro che altre candidatur­e sono più forti, nessuna vergogna a ritirarsi. La Svizzera lo ha fatto per tre volte di fila. Ma bisogna provarci. E su questo dobbiamo essere tutti d’accordo». Come si rilancia il turismo? «Non ho una ricetta in tasca. Ogni dieci anni mi invento un mestiere, ascoltando e imparando da chi ne sa più di me. Tra sei mesi potrò dire se una idea è buona o meno». Perché hanno scelto lei? «Credo di poter mettere a disposizio­ne un’esperienza variegata e una rete di relazioni internazio­nali che possono venire utili. Ma per valorizzar­e l’Italia c’è molto più da fare in Italia che all’estero. In prevalenza siamo turismo e cultura. Dobbiamo esserne consapevol­i».

La sua è una nomina di sistema?

«Immagino che se ne dicano anche di peggio. Ma non ho

Con la nomina all’Ente del turismo credo di poter mettere a disposizio­ne una variegata esperienza Ma non ho mai chiesto una poltrona

mai chiesto una poltrona. E spesso ho lavorato gratis, quasi dovessi scusarmi di essere al mondo. Forse a qualcuno degli addetti ai “livori” potrebbe venire il dubbio che se mi vengono a cercare è perché so lavorare, coinvolgen­do le persone intorno a me». Il Cda di Carige? «L’anno prossimo, quando scade, me ne vado».

La presidenza del Museo Egizio?

«Quella se permette me la tengo. Ci ho messo l’anima, con buoni risultati. Faccio anche presente che ho usato i cinquantam­ila euro che mi spettavano per assumere due giovani egittologi. Con il Jobs act». All’Enit la pagheranno? «Credo sia previsto un compenso. Ma non ne sono certa. Non l’ho neanche chiesto».

 ??  ?? L’incontro In Campidogli­o per la candidatur­a ai Giochi 2024: da sinistra Claudia Bugno, Giovanni Malagò, Valeria Baglio, Ignazio Marino, Luca Cordero di Montezemol­o e Luca Pancalli
L’incontro In Campidogli­o per la candidatur­a ai Giochi 2024: da sinistra Claudia Bugno, Giovanni Malagò, Valeria Baglio, Ignazio Marino, Luca Cordero di Montezemol­o e Luca Pancalli

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy