Arbore canta al Cremlino e cita l’amico Catalano: «Meglio una Russia pacifica»
Col suo gruppo L’Orchestra Italiana, Renzo Arbore si esibisce oggi al Palazzo dei Congressi del Cremlino, quello dove Krusciov e Breznev arringavano migliaia di delegati giunti da tutta l’Unione Sovietica. «Il tempio stesso del socialismo, del Paese che ancora nasconde nelle sue viscere silos pieni di pedalò», direbbe Ferrini, uno degli storici personaggi (lo strenuo comunista romagnolo, il cui tormentone era: «non capisco ma mi adeguo») della trasmissione–cult Quelli della Notte che andava in onda giusto trent’anni fa. Lo showman che già ha cantato in Russia sulla Piazza Rossa sta allo scherzo e risponde con una battuta alla Catalano (altro «eroe» delle lunghe notturne del 1985, il filosofo dell’ovvio): «Meglio avere come vicina una Russia ricca e pacifica che una povera, arrabbiata e nemica».
A Mosca, in uno spettacolo che sarà trasmesso anche dalla tv nazionale, Arbore arriva soprattutto per pubblicizzare l’Expo, come spiega l’ambasciatore d’Italia Cesare Ragaglini. «Con l’Orchestra eseguiremo brani napoletani e classici, ma anche cavalli di battaglia che i russi si aspettano da qualsiasi italiano che canti. Come l’intramontabile canzone di Toto Cutugno o Volare».
Certo il comunistissimo Ferrini sarebbe emozionato a entrare nella sala che ospita seimila persone e che accoglieva i delegati ai congressi del Pcus. Per fortuna non il 20esimo del 1956, quello che avviò la destalinizzazione. «Ferrini non l’ha mai digerita», spiega Arbore riferendosi al personaggio di Quelli della Notte. A Mosca Arbore si è imbattuto nelle controfigure di Lenin, Stalin, Breznev. Personaggi che si aggirano come i nostri gladiatori del Colosseo per farsi fotografare. «Ferrini non se li sarebbe lasciati scappare».
I russi conoscono Arbore e molti ancora ricordano il suo concerto del 1996, quando intonò anche un «Oci ciornye» arrangiata alla napoletana con abbondante uso di mandolini. Ma non hanno alcuna idea di cosa sia stato Quelli della Notte. E davanti a una delle battute di Catalano o di Ferrini sbarrerebbero gli occhi allibiti.
@Drag6
Ferrini (il comunista romagnolo di «Quelli della notte») non ha mai digerito la destalinizza zione Faremo brani napoletani e classici, ma anche cavalli di battaglia italiani come Volare