Corriere della Sera

Il ragioniere malato di calcio che inveiva contro la Juve (tradito dai voli low cost)

- di Mario Gerevini mgerevini@corriere.it

Il genere umano a cui appartiene Antonino Pulvirenti, 53 anni, è quello dei pacati (o moderati) che sbracano di fronte a una partita (o al calcio). Li vediamo inveire davanti alla tv o agitarsi in curva salvo poi recuperare l’aplomb e infilarsi giacca e cravatta fuori dallo stadio. L’imprendito­re di Catania è il dottor Jekyll che crea in Sicilia un piccolo impero economico tenendolo lontano dagli artigli della mafia ma è anche il mister Hyde che, secondo la procura, complotta per comprare le partite. È il dottor Jekyll che tiene un basso profilo istituzion­ale, riceve emozionato le chiavi della città per meriti sportivi ma poco prima nelle vesti di mister Hyde attaccava scompostam­ente il presidente della Juve, Andrea Agnelli, rimediando deferiment­o e multa. È l’imprendito­re che ha creato dal nulla una rete di 87 supermerca­ti ben gestiti ma porta la sua firma anche il crac della Wind Jet. Hard discount alimentare, voli low cost e tanta voglia di calcio. Tra alti e bassi è la storia di questo ragioniere di Belpasso, paesone sulle pendici dell’Etna.

Figlio di piccoli imprendito­ri agricoli intuisce che l’hard discount ha un futuro e parte con il primo supermerca­to. Ha poco più di 30 anni. Ne ha 37 quando nel 1999 rileva l’Acireale in C1 che rivenderà a Vittorio Cecchi Gori. Ma punta in alto, vuole il Catania. Ci prova nel 2000 ma Luciano Gaucci, l’ex numero uno del Perugia, glielo soffia. Quattro anni dopo manda a casa Gaucci con 15 milioni e diventa presidente. Il Catania vola in serie A e tra il 2006 e il 2014 riuscirà a rimanere nell’elite del calcio. Pulvirenti si circonda di pochi fidatissim­i manager, alcuni anche compaesani. Nessuno lo ferma quando compie il passo più lungo della gamba: Wind Jet. L’intuizione di portare i voli low cost in Sicilia è lungimiran­te ma occorrono spalle larghe, investimen­ti e capitali, fuori dalla sua portata, per affrontare eventuali momenti di crisi. Che puntuali arrivano, dirompenti. Il ragioniere di Belpasso ci prova a salvare il salvabile, perfino ad appioppare la compagnia ad Alitalia. Il buco diventa una voragine da 247 milioni. Wind Jet finirà nel 2013 in concordato preventivo, garantendo ai creditori solo il 5% dei loro soldi.

È una mazzata anche per le altre società controllat­e dalla holding Finaria di Pulvirenti, tutte, chi più chi meno, creditrici. Dai due alberghi di lusso di Taormina alla Meridi spa che con gli 87 supermerca­ti, i quasi 90 milioni di patrimonio netto e i 96 di fatturato (su 108 del gruppo nel 2013, ultimo bilancio disponibil­e) è il vero motore. La holding, però, tra il 2011 e il 2013 perde 55 milioni. È la maledizion­e di Wind Jet. Anche il Calcio Catania dopo sette anni di bilanci in utile segna il primo rosso nell’ultima stagione di A. Poi la B, il rischio C e le manovre sporche per evitarlo.

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