Corriere della Sera

Esperto del ministro sulle carceri Sofri rinuncia dopo le proteste

L’indignazio­ne della famiglia Calabresi. Lui: era una scelta ragionevol­e

- Fabrizio Caccia

«Ammesso che anche il punto di vista di chi ha conosciuto la galera dalla parte di dentro paia di qualche interesse per il progetto di migliorarl­a, io sono del tutto idoneo a figurare da “esperto”, che non è un titolo di cavaliere... Così ho interpreta­to l’invito, così l’avrei accettato...», dice Adriano Sofri. E invece non è durata nemmeno un giorno la sua nomina tra gli esperti consulenti del ministero della Giustizia per la riforma del sistema penitenzia­rio, come coordinato­re in materia di «Istruzione, cultura e sport». Le polemiche sorte alla pubblicazi­one del decreto di nomina, firmato dal ministro Andrea Orlando il 19 giugno scorso, hanno indotto lo stesso Sofri a rinunciare ieri all’incarico, perché «ne ho abbastanza delle fesserie in genere e delle fesserie promoziona­li in particolar­e», come ha spiegato in un lungo post sulla sua pagina Facebook.

L’ex leader di Lotta Continua, oggi 72 anni, giornalist­a e scrittore, fu condannato nel 1997 in via definitiva a 22 anni di carcere come mandante dell’omicidio del commissari­o Luigi Calabresi, ucciso il 17 maggio 1972 a Milano. Così, alla notizia della sua partecipaz­ione nei prossimi 6 mesi agli «Stati Generali dell’esecuzione penale», si sono sollevate proteste da più parti.

Adriano Sofri e il passato che non passa, 43 anni dopo. Mario Calabresi, il direttore del quotidiano La Stampa, che aveva solo 2 anni la mattina in cui fu assassinat­o suo padre, appresa la notizia di Sofri «consulente» ha pubblicato un tweet assai eloquente: «Sentire pareri diversi è sempre giusto ma non comprendo la scelta di far sedere #Sofri al tavolo della riforma. Spero che Orlando lo spieghi». Anche sua mamma, Gemma, non ha nascosto tutta la sua indignazio­ne: «Mi sembra una scelta incomprens­ibile». Durissimi i sindacati degli agenti di polizia penitenzia­ria: «Meno male che ci hanno risparmiat­o Totò Riina, che magari avrebbe potuto parlare di una revisione del regime penitenzia­rio duro del 41 bis», il commento a caldo di Donato Capece, segretacip­eranno rio del Sappe. Velenosiss­imo il tweet di Matteo Salvini, leader della Lega: «Dopo Adriano Sofri consulente del governo per riforma delle carceri, attendiamo incarico per Schettino al Ministero dei Trasporti».

Davanti a tale valanga di critiche, ecco allora che il ministro Orlando ha deciso di replicare: «Ad Adriano Sofri era stato chiesto di prendere parte a una discussion­e a cui parte- 41 bis, venisse anche lui interpella­to in qualità di “competente”. Questo genere di competenza ed esperienza non ha infatti a che fare con l’innocenza, o la colpevolez­za, di chi finisce in carcere». E taglia corto infine pure sulle «trasferte, i pasti e i gettoni di presenza» di cui avrebbe beneficiat­o secondo il Sappe: «Da subito avevo dichiarato una mia insuperabi­le condizione, di non ricevere neanche un centesimo di euro, neanche nella forma di rimborso delle spese».

 ??  ?? Adriano Sofri è nato a Trieste nel 1942. Nel 2005 è uscito, per motivi di salute, dal carcere di Pisa dove scontava la condanna a 22 anni come mandante dell’omicidio del commissari­o di polizia Luigi Calabresi avvenuto a Milano nel 1972. In suo sostegno...
Adriano Sofri è nato a Trieste nel 1942. Nel 2005 è uscito, per motivi di salute, dal carcere di Pisa dove scontava la condanna a 22 anni come mandante dell’omicidio del commissari­o di polizia Luigi Calabresi avvenuto a Milano nel 1972. In suo sostegno...

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