«Ecco le nuove sfide che la società pone ai vescovi»
Il nuovo Instrumentum Laboris, in preparazione alla prossima Assemblea sinodale, raccoglie il documento conclusivo dello scorso Sinodo con l’apporto della larghissima consultazione avvenuta nel mondo. Ne risulta un testo che fotografa la realtà effettiva delle famiglie odierne, e offre ai vescovi che si riuniranno a ottobre un ricco materiale su cui confrontarsi. Non è un documento conclusivo, che pretende di definire le questioni dibattute, ma una sintesi del percorso fatto collegialmente. La Chiesa non è una uniformità, ma una realtà viva e differenziata, che ascolta il mondo e risponde con il Vangelo di Gesù.
Il testo fa emergere, con maggior ampiezza, le sfide contemporanee che sollecitano i vescovi e il popolo di Dio a prendersi cura delle famiglie, specialmente quelle più in difficoltà. Nella prima parte si affronta il contesto antropologico-culturale, quello socio-economico e l’aspetto ecologico, che oggi risulta felicemente illuminato dalla nuova lettera enciclica Laudato si’. Tra queste sfide emergono in particolare la povertà e l’esclusione sociale, la terza età, la vedovanza, il lutto in famiglia, la disabilità, le migrazioni, il ruolo delle donne, l’affettività e l’educazione della sessualità, la bioetica.
Nella seconda parte vengono illustrati gli aspetti teologicopastorali. Nella terza parte, tra altri vari temi, una particolare attenzione viene dedicata alle situazioni più difficili in cui versano le famiglie di oggi. Non desti meraviglia il fatto che la Chiesa voglia guardare con premura e speciale attenzione alle persone che sperimentano la crisi familiare, il suo fallimento, il tentativo di ricostruzione. La vicinanza e l’accompagnamento sono atteggiamenti che nascono dal cuore materno della Chiesa. Accogliere ed integrare non significa altro che stare vicino alle persone rispettando la loro situazione, indicando la via del Vangelo e offrendo nuova speranza. Questo è il vero senso della apertura. In questa prospettiva, la Chiesa ritiene di dare un apporto sostanziale alla società di cui la famiglia è risorsa insostituibile.
La Chiesa non è uniformità, ma una realtà viva e differenziata