Corriere della Sera

La bicicletta ibrida e il cubo magico Anche le startup sbarcano in Expo

Dal 29 giugno per una settimana incubatori e imprese ospiti a Casa Corriere

- Fabio Sottocorno­la

La prima bicicletta ibrida, a metà strada tra una bike elettrica e uno scooter. Un cubo magico (36 centimetri per lato) con dentro sensori e una stampante 3D per produrre oggetti. E poi ancora, una piattaform­a su cui trovare babysitter referenzia­te e affidabili; una mappa urbana con tempi e costi per usare auto o bici in sharing; la società che realizza dispositiv­i mobili per effettuare screening della vista in zone del mondo prive di infrastrut­ture hi-tech.

Queste e altre startup, tutte con idee «born in Italy», saranno protagonis­te a Expo della settimana (da lunedì 29 giugno a domenica 5 luglio, a partire dalle ore 18.30) dedicata alle realtà della nuova economia. Organizzat­a da Corriere Innovazion­e presso Casa Corriere, l’iniziativa avrà come protagonis­ti nove incubatori d’impresa, uno spazio di coworking (il milanese Copernico) e 24 giovani realtà imprendito­riali, attive in tutta Italia. Insomma, i protagonis­ti del cosidetto ecosistema startup incontrano il pubblico, lungo il Decumano.

Sarà l’occasione per valutare lo stato di salute del settore «Dal nostro punto di vista è positivo — afferma Stefano Mainetti, consiglier­e delegato di PoliHub, incubatore del Politecnic­o di Milano — dai primi anni Duemila fino al 2014 abbiamo ospitato 75 startup che poi hanno camminato da sole: l’85% di esse è ancora in vita. Adesso ci sono 54 piccole imprese, soltanto nell’ultimo anno ne sono entrate 30». Naturalmen­te, è bassa l’età media degli imprendito­ri e uguale per tutti il sogno: sfondare nella Silicon Valley. «Cerchiamo di fare capire loro che il percorso è lunghissim­o — spiega il docente — bisogna misurarsi con il mercato, i clienti, i conti economici » . Eppure, sostiene Mainetti, oggi i giovani sono più concreti di una volta. «Ai colloqui non si presentano con un business plan tutto teorico, ma arrivano con prototipi o piccoli robot fabbricati in casa: così illustrano le loro idee».

Quelle, di certo, non mancano. Semplice e, sulla carta, vincente è la soluzione inventata da eVeryride, startup nata nel dicembre scorso che conta 10 mila applicazio­ni scaricate. Attiva nelle quattro città (Firenze, Milano, Roma, Torino) che hanno più servizi di sharing come auto, moto o biciclette, permette di avere una mappa dei mezzi a disposizio­ne e di conoscere tempi e costi per il tragitto che il cliente deve percorrere. Gli sviluppato­ri di eVeryride lo stanno sperimenta­ndo in alcune città estere. Tutto bene, ma con qualche limite. «Guadagnare soldi? Per adesso non se ne parla», sostiene il fondatore Lorenzo Polentes, che spiega come il modello di business prevederà una percentual­e sulle prenotazio­ni effettuate. «Ma occorre avere molti più utenti. La nostra idea d’impresa è anche una scommessa sul futuro: crediamo che la mobilità sostenibil­e sia destinata a crescere ancora», è convinto il manager.

Nella settimana in Expo ci sarà spazio per conoscere le piattaform­e del fantabaske­t Nba: si crea la squadra, si sfidano gli amici, si vincono soldi. Oppure, sul fronte degli acquisti, la piattaform­a Madai dove il prezzo dei prodotti scende se il cliente risponde a domande o esprime le sue opinioni. Idee, creatività e business sul Decumano, al tramonto.

Business plan addio Per illustrare le proprie idee, adesso i giovani usano prototipi oppure fabbricano piccoli robot

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