Poste, la scure di Caio sugli assenteisti e i «non idonei»
( f.ta.) La scelta è di evitare polemiche troppo accese e scontri frontali con i sindacati interni, ma uno dei cardini del piano industriale di Poste italiane messo in cantiere a supporto della quotazione in Borsa prevede l’entrata a gamba tesa per ridurre il numero dei dipendenti che ogni giorno non timbra il cartellino. Malattie, permessi di vario genere, assenze previste per maternità e assistenza ai familiari (ovviamente nei casi previsti dalle leggi) significano mediamente 12-13 mila lavoratori che non si presentano su quasi 145 mila occupati. Un numero sostanzialmente in linea con la realtà del Paese che però, in assoluto, colpisce. Di sicuro Caio ( foto) ha deciso d’intervenire per ridurlo e nelle riunioni con i suoi principali collaboratori ha sottolineato più volte che ritiene una priorità farlo perché «è inaccettabile», dice, «in quanto c’è gente che lavora e gente che fa poco o nulla», aggiungendo parole dure, la cui sintesi è che «il fenomeno va sradicato». Il numero di assenze maggiori risulta nell’area della logistica dei servizi postali, dove la media delle assenze giornaliere si aggira intorno a 7-8 mila su circa 60 mila dipendenti. Un dato che comprende i non idonei a svolgere le funzioni richieste dal ruolo e, quindi, non utilizzabili dall’azienda. Proprio la logistica rappresenta uno dei cardini del piano industriale presentato da Caio in vista della quotazione in Borsa. Attualmente è un’area che da anni risulta in forte perdita e tende a peggiorare. Il miglioramento dei conti, secondo il vertice di Poste, non è possibile senza aumentare il tasso di presenza dei dipendenti che significa, tra l’altro, più mobilità e più flessibilità nell’utilizzo delle risorse umane per mettere le persone giuste al posto giusto. Anche in questo caso il fenomeno riguarda soprattutto la logistica dove, per la natura stessa del tipo di lavoro, il numero dei dipendenti non idonei a svolgere certe funzioni è più elevato. La richiesta, in questo caso, è di poterli trasferire ad altre mansioni. Su tutto il pacchetto degli interventi il confronto con i sindacati è aperto, nel nome della lotta all’assenteismo. La scommessa è di recuperare il crollo della redditività e aumentare il valore del gruppo.