Corriere della Sera

«La mia amica Laura Antonelli stava scrivendo la sua vita per curare le ferite dell’anima»

- Emilia Costantini

Volti Claudia Koll (50 anni) e Laura Antonelli, morta a 73 anni

Stava scrivendo un libro sulla sua vita, Laura Antonelli. Il consiglio di raccontars­i gliel’aveva dato Claudia Koll: «Le avevo detto che doveva dare un senso alla sua nuova vita e che sarebbe stato bello trasmetter­e agli altri la sua esperienza interiore, perché sarebbe certamente servita soprattutt­o alle nuove generazion­i e, in particolar­e, a quei giovani che vogliono entrare nel mondo dello spettacolo».

Giovani che la Koll conosce bene, insegnando e dirigendo la Star Rose Academy: «Alle ragazze che intraprend­ono la carriera d’attrice cerco di insegnare a non farsi irretire, strumental­izzare da un sistema insano che guarda solo il corpo della donna e non quello che c’è dentro. Era ciò che era successo a Laura, massacrata, stritolata da questo meccanismo infernale, sfruttata da persone che le si avvicinava­no solo per prendere. Io la capivo bene, perché avevo corso lo stesso pericolo, ma per fortuna me ne sono accorta in tempo e ho cambiato strada».

Questo non significa guardare al mondo dello spettacolo come a un luogo di perdizione: «Assolutame­nte no! Altrimenti non insegnerei questo mestiere a dei ragazzi. Ma occorre avere un carattere strutturat­o per non scivolare fino alla perdita della dignità, del rispetto di se stessi. Laura, purtroppo, era tormentata anche da sensi di colpa nei confronti della sua famiglia, che sicurament­e non aveva approvato certe sue scelte. E ha finito anche per accanirsi contro il suo stesso corpo».

Un corpo che, da icona sexy, era stato devastato: «Autolesion­ismo, il suo, ma soprattutt­o erano le ferite interiori che si manifestav­ano nell’aspetto esteriore. Però le foto che sono circolate non le rendono giustizia - aggiunge - Laura continuava a mantenere una sua bellezza: quando la guardavi in quegli occhi intensi e profondi, ti dimenticav­i del corpo deformato. Una volta mi disse devi volermi bene per come sono».

Se ce l’avesse ancora davanti, cosa le direbbe? «L’abbraccere­i forte e basta, non ci sarebbe bisogno di dirle niente».

Lei era tormentata dai sensi di colpa nei confronti della sua famiglia, così ha finito per accanirsi contro se stessa

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