Alì, dalla guerra all’Isis alla serie A L’Udinese vuole il calciatore-soldato
Adnan, difensore in Turchia e militare in Iraq, firmerà per i friulani
È un’esagerazione dire che l’Under 21, stasera contro l’Inghilterra, deve salvare la faccia al calcio italiano, travolto da uno scandalo al giorno? Non siamo a Gino Bartali al Tour de France e all’attentato a Palmiro Togliatti nel 1948, ma la partita non è certo una delle tante.
Lo testimoniano le presenze del presidente federale Carlo Tavecchio, del direttore generale Michele Uva e del commissario tecnico della Nazionale maggiore Antonio Conte.
Non vorremmo essere nei panni del c.t. Gigi Di Biagio, messo in pratica sotto tutela dalle parole di Tavecchio che, se volevamo essere rassicuranti, non lo sono state: «Ho preteso che Antonio Conte venisse qui dopo la sconfitta contro la Svezia per far sentire la vicinanza della Federazione. Quella sconfitta è stata una tragedia, avevamo una grande chance e non riesco ancora a capire come non l’abbiamo sfruttata».
Per andare in semifinale a Praga e qualificarsi per l’Olimpiade di Rio 2016 l’Italia deve battere l’Inghilterra e sperare che Svezia e Portogallo non pareggino. Di Biagio medita qualche altro cambio (Viviani per Crisetig) e forse una grande sorpresa (Belotti e Trotta insieme, con Berardi nel 4-3-3, se non recupererà Battocchio). La sua squadra ha raccolto meno di quanto ha seminato, soprattutto contro il Portogallo, ma si fida del gruppo: «Se giochiamo bene un’altra volta possiamo vincere».
La pressione è forte e Di Biagio, anche se non può dirlo chiaramente, sa qual è il rischio: pagare un conto che solo in parte è suo. «Salvare il calcio italiano? Non credo che ci chiedano
La missione Eliminare l’Inghilterra per salvare la faccia, volare a Rio e portare soldi alla Federazione
Calcio ed elmetto Alì Adnan, 22 anni, con la maglia della nazionale irachena e a fianco (a destra) in divisa militare (Getty Images)