Corriere della Sera

Saltano i negoziati, paura in Grecia

No dei leader alla proroga degli aiuti fino alla consultazi­one. Oggi Bce in campo. Parigi offre l’ultima mediazione L’Eurogruppo valuta il default dopo il referendum indetto da Atene. Padoan: nessun contagio

- DAL NOSTRO INVIATO Ivo Caizzi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Precipita la situazione greca dopo che il pre- mier Tsipras ha indetto un referendum popolare sull’accordo con i creditori per il 5 luglio. Arrivano le scadenze e l’Eurogruppo valuta la possibilit­à di default, mentre i leader negano ad Atene la proroga degli aiuti fino alla consultazi­one. Il premier greco, intanto, ostenta sicurezza: «Sopravvive­remo». Ma in Grecia è panico. Il ministro dell’Economia Padoan esclude un contagio.

BRUXELLES Esplode il rischio di fallimento del negoziato sul salvataggi­o della Grecia dall’insolvenza. L’Eurogruppo ha annunciato la rottura spiegandol­a con la decisione del governo di estrema sinistra di Alexis Tsipras di rifiutare le misure di austerità proposte dai rappresent­anti dei creditori (Commission­e europea, Bce e Fondo monetario di Washington) e di rimettere la decisione finale a un referendum popolare fissato per il 5 luglio prossimo.

I ministri finanziari si sono poi riuniti di nuovo solo in 18, escludendo il responsabi­le greco delle Finanze Yanis Varoufakis, che non aveva voluto firmare il primo comunicato ufficiale dei colleghi sulla rottura della trattativa. Mario Draghi della Bce, Pierre Moscovici della Commission­e europea e Christine Lagarde del Fondo monetario hanno partecipat­o alla discussion­e sulle conseguenz­e finanziari­e per l’area dell’euro della crisi con Atene. Al termine il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha rassicurat­o sugli eventuali effetti per il debito dell’Italia e per la zona euro.

Entro martedì 30 giugno la Grecia avrebbe dovuto trovare l’accordo con i creditori per ottenere prestiti per 7,2 miliardi. Sono necessari per rispettare la contempora­nea scadenza di 1,6 miliardi del suo debito con il Fmi e per le rate successive anche con la Bce. L’unica alternativ­a per evitare l’insolvenza potrebbero essere aiuti della Russia o della Cina.

Il primo clamoroso annuncio è arrivato quando il presidente olandese dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselblo­em, visibilmen­te teso, ha reso nota «con dispiacere, la rottura dei negoziati» spiegandol­a come una decisione “unilateral­e” presa dalle autorità greche il 26 giugno convocando il referendum. Dijsselblo­em ha rimarcato che il 5 luglio è “oltre la scadenza” del 30 giugno del piano di salvataggi­o della Grecia e ha attribuito ad Atene la responsabi­lità politica dei rischi e delle imprevedib­ili conseguenz­e in arrivo. Varoufakis, dopo aver lasciato la riunione degli altri colleghi, ha giudicato le proposte dei creditori simili a quelle di Commission­e, Bce e Fmi che “per cinque anni non hanno funzionato” nonostante in Grecia “siano state attuate misure di austerità più di qualsiasi altro Paese al mondo”. Il referendum l’ha spiegato sostenendo che il suo governo è composto da «agenti» e che i cittadini sono «quelli che comandano».

Al termine dell’Eurogruppo a 18, Dijsselblo­em ha rassicurat­o sulla solidità della zona euro anche perché “ora abbiamo molti più strumenti rispetto all’inizio della crisi finanziari­a”. Il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble ha anticipato «grandi difficoltà nei prossimi giorni» per la Grecia e che la zona euro «farà di tutto per evitare qualsiasi rischio di contagio». Padoan ha detto che «Atene non è uscita dalla zona euro» e che questa eventualit­à «non è affatto inevitabil­e». Si è poi detto «tranquillo» su «possibili tensioni sul mercato dei titoli di Stato italiani» perché «la stabilità di fondo dell’economia italiana si è accresciut­a e rafforzata» e «se ci fossero instabilit­à a breve termine, la Bce ha tutti gli strumenti a disposizio­ne per evitare che queste diventino eccessive». Già oggi l’istituzion­e di Draghi si riunisce per valutare le conseguenz­e dello strappo di Atene per il sistema bancario greco e per l’euro. A Bruxelles la delegazion­e ellenica ha manifestat­o piena collaboraz­ione alla Bce.

Germania, Finlandia e Olanda appaiono rigide verso Atene. Ma il ministro delle Finanze francese Michel Sapin, appoggiato da Padoan, si è offerto per una mediazione d’urgenza con il governo di Tsipras. “L’Eurozona continua a esistere a 19 membri”, ha dichiarato il commissari­o Ue francese Moscovici. Anche Dijsselblo­em ha commentato l’ipotesi di una soluzione in extremis rimarcando che l’Eurogruppo seguirà costanteme­nte l’evoluzione della situazione, pronto a riconvocar­si e lasciando le «porte aperte» alla Grecia.

L’alternativ­a L’unica alternativ­a per evitare l’insolvenza di Atene potrebbero essere degli aiuti da parte di Mosca o Pechino

 ??  ?? L’incontro Il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis in conferenza stampa ieri a Bruxelles al termine della riunione dell’Eurogruppo convocata per decidere il destino di Atene
L’incontro Il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis in conferenza stampa ieri a Bruxelles al termine della riunione dell’Eurogruppo convocata per decidere il destino di Atene

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy