Corriere della Sera

«Alert precoci sul Web e territorio sotto controllo Così separeremo chi prega da chi spara»

- di Fiorenza Sarzanini

La strategia del doppio binario «è quella che deve portarci a dividere in maniera netta chi prega da chi spara». E su questo piano continua a muoversi il ministro dell’Interno Angelino Alfano ora che gli attacchi terroristi­ci rivendicat­i dall’Isis in Tunisia, in Francia e in Kuwait tornano a sconvolger­e il mondo. E dunque «stiamo ulteriorme­nte intensific­ando le misure di prevenzion­e, coordinand­o gli interventi in maniera coerente e organica».

Al primo posto il titolare del Viminale mette nuovamente l’espulsione degli stranieri «cominciata nel dicembre scorso, quindi ben prima degli attentati di Parigi», perché, lo ha ribadito più volte in questi mesi, «dobbiamo allontanar­e dal nostro territorio tutti coloro che rappresent­ano un potenziale pericolo e dunque stiamo intensific­ando ulteriorme­nte i controlli e già nelle prossime ore firmerò nuovi decreti per consegnare alle autorità degli Stati d’origine persone che hanno mostrato di non rispettare le regole pur non avendo compiuto veri e propri reati».

Un discorso che si amplia agli imam «predicator­i d’odio che mirano a fare nuovi proseliti, basti pensare che dal 2001, dopo gli attacchi alle Torri Gemelle, siamo stati costretti a mandarne via oltre venti». Il ministro ha già riunito varie volte quella Consulta creata «per dialogare con chi segue la religione islamica in modo da isolare i fondamenta­listi» e sottolinea come sia necessario «rivolgersi a quel miliardo di fedeli nel mondo affinché condannino in maniera ferma il terrorismo, prendano posizioni durissime contro chi compie attentati, attacca l’Occidente, mina la sicurezza».

Nella strategia ribadita in queste ore Alfano assegna un’importanza prioritari­a «alla controreto­rica su Internet per arginare il proselitis­mo via web che porta ai “lupi solitari”, a coloro che si radicalizz­ano seguendo i siti Internet e poi entrano in azione, anche in maniera rudimental­e, ma sono perfettame­nte in grado di provocare vittime». Per questo non esclude, dopo gli incontri già avvenuti nei mesi scorsi, di «organizzar­e una nuova riunione con i colossi del web — da Apple a Google passando per Facebook, Twitter e tutti i gestori delle comunità virtuale — che collaborin­o in un’attività di prevenzion­e e controllo che ci ha già consentito di ottenere ottimi risultati».

Il riferiment­o del ministro è a quell’accordo, finora tenuto riservato, che consegna alle forze dell’ordine «“Alert” precoci che si attivano appena vengono postati messaggi che inneggiano all’estremismo». Una misura che Alfano ritiene «importante, perché di fronte ad un attacco così imponente come quello portato avanti dai vertici dell’Isis anche dal punto di vista mediatico e della propaganda, la nostra risposta deve essere altrettant­o forte ed efficace. Soprattutt­o non si deve lasciare alcuno spazio libero e sui siti Internet si possono annidare insidie forti».

Il titolare del Viminale ribadisce che « l’Italia non ha un’esposizion­e diversa rispetto agli altri Stati occidental­i». In realtà tra qualche mese comincia il Giubileo, possibile che non nutra timori? «La presenza del Papa certamente rappresent­a un elemento di eccezional­e specialità per il nostro Paese, ma soltanto per quanto riguarda la necessità di inserire nella strategia di prevenzion­e obiettivi ulteriori rispetto a tutti quelli già protetti». Per questo ha deciso di tenere «in convocazio­ne permanente il Comitato di analisi strategica » e ospitare il 29 luglio prossimo a Roma «il secondo incontro dopo quello già organizzat­o negli Stati Uniti di contrasto all’estremismo violento, iniziativa che non identifica in alcun modo il terrorismo con il fondamenta­lismo religioso e quindi diventa tappa fondamenta­le di un percorso che dobbiamo fare tutti insieme». Una strada che secondo Alfano deve prevedere anche un impegno dell’Unione Europea. Dopo le «resistenze» di alcuni Stati in materia di immigrazio­ne lei davvero crede di poter ottenere qualche risposta? «Proprio perché non siamo stati agevolati pur dovendo affrontare un’emergenza così grave, mi auguro che almeno sul l’introduzio­ne del Pnr, il codice di identifica­zione per i voli, si riesca a raggiunger­e un accordo in tempi brevi».

 ?? ( Reuters) ?? Abbraccio Una turista britannica ferita nell’attacco di venerdì in Tunisia, Christine Callaghan, 62 anni, è abbracciat­a dal marito, Tony Callaghan, 63, nel letto dell’ospedale di Sousse. Anche il marito è stato ricoverato lì, dopo essere stato colpito...
( Reuters) Abbraccio Una turista britannica ferita nell’attacco di venerdì in Tunisia, Christine Callaghan, 62 anni, è abbracciat­a dal marito, Tony Callaghan, 63, nel letto dell’ospedale di Sousse. Anche il marito è stato ricoverato lì, dopo essere stato colpito...

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